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Benevento – Un liceo quadriennale al posto del classico quinquennio. Un anno di scuola in meno, ma una preparazione più efficace per approcciarsi nel modo giusto al mondo universitario. La sfida è quella lanciata dall’Istituto Galilei-Vetrone di piazza Risorgimento, che si proietta al futuro aderendo alla sperimentazione indetta dal Ministero della Pubblica Istruzione. E’ dello scorso autunno la notizia che anche il liceo sannita avrebbe fatto parte degli istituti capofila, ma oggi il quadro è più chiaro ed è stato illustrato a genitori, studenti e addetti ai lavori in un convegno che ha avuto luogo nell’aula magna dell’Istituto scientifico. 

A fare gli onori di casa con una corposa introduzione all’argomento è stata la dirigente scolastica Grazia Pedicini che ha spiegato gli obiettivi della nuova idea formativa percorrendo i passaggi che hanno condotto alla scelta di partecipare al bando: “Non abbiamo avuto il minimo dubbio nel proporci ad ospitare una sperimentazione che riteniamo possa portare gli studenti ad affrontare gli studi universitari con un curriculum diverso e prospettive differenti rispetto a quelle degli studenti che concludono un percorso quinquennale. I tempi sono cambiati, la scuola è cambiata e anche la mentalità dello studente non può essere quella con cui si affrontava lo studio cinque o dieci anni fa. La scuola in Italia ha affrontato pochi cambiamenti negli ultimi cento anni, una svolta crediamo sia necessaria”. 

La preside del Galilei si è poi soffermata su come un anno in meno di studio al liceo non significhi meno preparazione: “Abbiamo notato da più parti uno scetticismo comprensibile ma immotivato. La scelta di passare a un percorso quadriennale non è un adeguamento al format scolastico di diversi paesi europei, ma ad una volontà di dare ai giovani una formazione più idonea, con orari formulati ad arte per non gravare sui carichi di studio e sugli orari di studio pomeridiani”. 

L’illustrazione del progetto in sé è spettata ala professoressa Silvana Travaglione che è entrata nel dettaglio sulle discipline, sulle ore di studio, sui rientri pomeridiani e sull’alternanza scuola-lavoro: “Sono tanti i temi che meritano approfondimento. Innanzitutto il corso quadriennale garantirà un approccio scientifico più vivace e calibrato alla produzione, quindi una preparazione che renda gli studenti attivi una volta usciti dal Galilei. Le ore settimanali saranno ridistribuite con un accorpamento più omogeneo delle materie in modo da agevolare lo studio pomeridiano. Ciascuna settimana prevede un rientro pomeridiano obbligatorio al primo e al secondo anno, mentre al terzo e al quarto si faranno strada i laboratori specifici. Le duecento ore di alternanza scuola-lavoro saranno invece colmate tra il terzo e il quarto anno scolastico, suddivise in modo specifico. Le discipline di Matematica, Fisica, Chimica, Informatica e Biologia saranno privilegiate con un maggior numero di ore settimanali che andranno a sostituire quelle attualmente destinate ad altre materie. Dunque non ore in più, ma dirottamento dello studio in ambiti specifici”.

La seconda parte del convegno ha visto il discorso concentrarsi su quello che è stato definito l’altro grande obiettivo del Galilei da parte della Pedicini: favorire l’ingresso a una cospicua quota femminile nel mondo delle scienze: “E’ un impegno che ci ha condotto a vincere anche diversi premi e che ci permette di vantare attestati di stima all’interno del mondo della scuola negli anni. Le donne hanno grandi capacità, ma spesso i luoghi comuni le hanno spinte all’emarginazione in contesti che invece avrebbero vederle protagoniste”, ha ribadito la Pedicini. La parola è passata successivamente ad alcuni degli studenti che si sono cimentati in interviste del tutto particolari sostituendosi a quattro grandi profili femminili del mondo scientifico. Presenti nelle vesti di relatori le professoresse Rosa Cammarota e Maria Grazia Cotugno; Pietro Porcaro e Tiziana Zotti  (direttore e genetista del Consorzio Sannio Tech). Le conclusioni sono state affidate invece a Domenica Di Sorbo, ispettore del Ministero dell’Istruzione.