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Prime tensioni all’interno di Sinistra Italiana, formazione politica che assieme ad Articolo 1 e a Possibile ha dato vita a Liberi e Uguali, soggettività forte della leadership di Pietro Grasso e pronta a misurarsi nella sfida elettorale del 4 marzo.

Un documento politico, a firma di Francesco Matarazzo, consigliere comunale di Vitulano, e Leonardo Masone, consigliere comunale di Pietrelcina, pone sotto accusa le posizioni, definite “arbitrarie”, dei vertici provinciali di Sì.

In particolare, Matarazzo e Masone, ma il documento sarebbe condiviso pure da altri militanti di Sinistra Italiana, addebitano ai “registi” di Sinistra Italiana nel Sannio un atteggiamento teso a “difendere spazi precostituiti e improprie rendite di posizioni” quando in realtà la proposta di Grasso è volta ad “allagare gli spazi di partecipazione, coinvolgendo energie dai territori: associazioni, collettivi, singole persone disponibili a fornire il proprio contributo di impegno, sacrificio e competenze a questa nuova avventura politica”.

Da questa contraddizione, la decisione di Matarazzo e Masone di partecipare “in modo autonomo” al processo di costruzione di Liberi e Uguali nel Sannio, pur restando “convintamente” iscritti a Sinistra Italiana.

Una presa di posizione, raccontano i protagonisti, dettata esclusivamente da ragioni politiche e che nulla toglie al rapporto di stima e considerazione che li lega alla segretaria provinciale di Si Federica De Nigris.

Di seguito, il testo integrale del documento.

La nascita di “Liberi e Uguali” rappresenta un momento fondamentale nell’ambito dello scenario politico nazionale, con la chiara aspirazione di colmare un vuoto di rappresentanza sociale sempre più profondo, che l’astensione registrata negli ultimi anni evidenzia con insistenza. 

La crescita del numero di poveri assoluti; l’aumento della precarizzazione e dello sfruttamento nel mondo del lavoro, in particolare quello giovanile; l’allargamento della forbice delle diseguaglianze economiche e sociali, impongono una scelta coraggiosa. La costruzione di un nuovo soggetto politico, in netta discontinuità con le politiche economiche portate avanti dai governi degli ultimi venti anni, in grado di dare risposte a queste istanze di cambiamento, che si ponga  l’obiettivo storico e politico di legare la sinistra progressista e quella radicale per una visione di società alternativa, è, dunque, quanto mai necessario.

Con entusiasmo abbiamo accolto l’appello di Pietro Grasso di allargare gli spazi di partecipazione, coinvolgendo energie dai territori: associazioni, collettivi, singole persone disponibili a fornire il proprio contributo di impegno, sacrificio e competenze a questa nuova avventura politica. Noi stessi abbiamo generosamente fatto nostro quell’appello e lo abbiamo declinato affinché potessimo dare un leale contributo alla costruzione di una partecipazione nuova nel nostro Sannio.

In questo momento, però, siamo costretti a registrare l’impossibilità di poter fornire un aiuto concreto rispetto a questo obiettivo di allargamento e di inclusione, almeno per quanto riguarda Sinistra Italiana del Sannio. Emerge, da parte dei “registi”, una volontà di difendere spazi precostituiti, improprie rendite di posizioni. Pertanto,un’evidente difficoltà di mettersi in ascolto.

Crediamo che il nostro sostegno a “Liberi e Uguali”, l’apporto di contenuti al movimento, possa avvenire in maniera più efficiente ed efficace in modo autonomo, sebbene convintamente iscritti a SI, ossia al partito che in questa fase fondativa rappresenta il pezzo più radicale del progetto. Assumiamo questa scelta anche per dare il segnale della necessità che questo progetto non si identifichi in un cartello elettorale, il cui obiettivo sia solo quello di racchiudere singole sigle; ma sia all’altezza di concretizzarsi nella costruzione di un vero e organizzato soggetto politico, un partito, capace di mettere al centro del suo programma la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, la giustizia sociale, l’uguaglianza tra gli individui.

Siamo certi che questa nostra scelta verrà letta come un instancabile appello verso coloro i quali guardano con interesse a “Liberi e Uguali” e che non vogliono essere rinchiusi in vetusti recinti, e soprattutto, in schemi correntizi ed autoreferenziali.

Per tutto questo noi ci saremo”.