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Montesarchio (Bn) – Gli studenti delle classi 1°A e 1°B del Liceo Scientifico di Montesarchio sono stati premiati a pari merito per la produzione di due cortometraggi sul tema della diversità. I due corti hanno commosso ed emozionato Lia Levi, autrice di “Una bambina e basta”, e la giuria composta da esperti del panorama letterario italiano. La puntata “Sorgente di vita”, trasmissione televisiva in onda su Rai2, rubrica di vita e cultura ebraica, a cura dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, ha dedicato un ampio spazio al lavoro degli studenti del Fermi, coordinato dalla Prof.ssa Maria Antonietta Frasciello, docente di Lingua e letteratura italiana, mandando in onda alcune clip dei cortometraggi realizzati e le loro interviste .

“Che ne dite se leggiamo un libro insieme?” E’ partita così, un po’ in sordina, come afferma la prof.ssa Maria Antonietta Frasciello, l’iniziativa che ha visto protagoniste le due classi prime del Liceo Scientifico Enrico Fermi di Montesarchio.
“La lettura di una vicenda lontana nel tempo e nella storia ci ha catapultati in un momento storico in cui essere ebreo, omosessuale, zingaro era considerato una colpa. Così abbiamo discusso in classe, fino a che non abbiamo deciso di partecipare al concorso promosso dalla DEMEA e le due classi decidono di preparare un cortometraggio ispirato alla storia di Lia Levi, autrice di “Una bambina e basta”, vincitore del premio Elsa Morante-Opera Prima nel 1994. Gli studenti si mettono all’opera e in una settimana scrivono la sceneggiatura, girano le scene nelle location di Montesarchio che ben si prestano ad ambientare scene di un tempo lontano. Si conoscono, si impegnano e alla fine producono sue piccole storie dai titoli emblematici: ”Nessuna etichetta”, è il titolo del corto della 1A, “La realtà in un gioco”, il titolo del corto della 1B. L’entusiasmo è palpabile e l’obiettivo di far socializzare i giovani studenti delle classi prime che provengono da scuole diverse, centri diversi viene raggiunto pienamente .“ Continua la prof.ssa Frasciello “I due corti vengono inviati a Roma e lì l’emozione aumenta:entrambi commuovono la giuria ma non sappiamo chi dei due abbia vinto. A questo punto la sinergia tra Dirigente Scolastico, Pasqualina Luciano, colleghi delle due classi, rappresentati dei genitori e personale ATA per organizzare il viaggio a Roma, diventa il premio inaspettato per i 46 allievi del Fermi. Secondo obiettivo formativo: l’impegno viene premiato. A Roma la sorpresa più grande: i due lavori vengono premiati come Miglior Progetto Didattico e i ragazzi concludono con un messaggio chiaro ed emozionante:”Prof ha vinto l’amicizia” . Sono partite due classi, due sezioni diverse e torna un unico gruppo classe formato da 46 ragazzi diversi ma uniti. Terzo obiettivo raggiunto: dalla lettura, dalla introspezione e dalla riflessione personale alla consapevolezza di essere uguali nella diversità.”
Nell’intervista i giovani studenti hanno definito con passione il percorso realizzato , come Adriana Carbone della classe 1B che afferma:“Questa esperienza è stata molto coinvolgente sotto tanti punti di vista : all’emozione di aver potuto incontrare una famosa autrice di cui ho letto il libro, si è aggiunta quella di aver fatto parte di un’iniziativa importante insieme a ragazzi provenienti da tutta l’Italia e infine di essermi rivista in tv. Quando abbiamo iniziato a lavorare al cortometraggio il nostro obiettivo era solo realizzare un buon lavoro. Non pensavo che saremmo diventati parte di una cosa così bella ed importante e di certo non credevo che saremmo stati premiati! Invece il viaggio a Roma, la manifestazione e infine le interviste sono state il premio più grande!”
E Beatrice D’Onofrio della classe 1A dichiara :“È un esperienza che ci ha fatto crescere. Abbiamo imparato ad accettare il parere degli altri, a condividere le nostre idee, a sostenerci l’un l’altro. Non facevamo lavoro di gruppo da molto tempo, per le restrizioni covid e vederci lì, tutti insieme, è stata una delle sensazioni più belle provate in questa esperienza! Questo libro ha lasciato un grande insegnamento: non avere pregiudizi, non escludere chi è diverso per religione, colore della pelle, nazionalità. La Shoah è stato uno dei periodi più crudeli della storia dell’umanità, è importante ricordare e raccontare, per far sì che ciò non riaccada. Questo premio va anche a coloro che hanno vissuto l’olocausto, la paura, la sensazione di smarrimento, soprattutto ai bambini e ai ragazzi che non sono diventati grandi”.