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Una scelta destinata a far discutere. Neanche un mese fa il Comune di Benevento affidava la Spina Verde del rione Libertà alle cure della parrocchia dell’Addolorata. Una concessione d’uso quinquennale. Una decisione accolta da consensi quasi unanimi. D’altronde parliamo di una delle opere pubbliche più costose e importanti tra quelle realizzate negli ultimi anni nel capoluogo: un delitto lasciarla marcire nel degrado, come puntualmente stava accadendo.

Più che utile, dunque, il protagonismo della parrocchia Addolorata, certo un punto di riferimento nel popoloso quartiere.

Opinabile, invece, il coinvolgimento del Centro aiuto alla vita, associazione sorta all’indomani della sconfitta del referendum che puntava ad abrogare la legge 194 sulla tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza. Una battaglia che il Centro continua a portare avanti ancora oggi, anche attraverso il desk informativo presente all’ospedale Rummo. Nella Spina Verde, il prossimo 10 dicembre, il Centro aiuto alla vita inaugurerà la sua nuova sede, ubicata presso l’ingresso di via Vitelli.

Per fare cosa? “Nella nuova sede, aperta tutti i giorni feriali dalle 9,30 alle 11,30, verranno distribuiti gli aiuti alle mamme che hanno rinunciato a un aborto o a quelle che, trovandosi in difficoltà per una gravidanza inattesa, si rivolgono al Centro per un sostegno. Il sabato sarà dedicato all’accoglienza dei nuovi casi” – si legge sul sito della Onlus.

Insomma, il Cav si appresta a utilizzare gli spazi della Spina Verde per condurre la propria battaglia. Che – a prescindere dalle sensibilità di ciascuno – è una battaglia di parte, evidentemente. Da qui la fisiologica reazione – partita spontaneamente sui social network una volta diffusasi la notizia – delle ‘altre parti’. Di coloro cioè che chiedono venga rispettato il principio della laicità di un luogo pubblico. Nato per tenere insieme una comunità e non per dividerla.