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Benevento – Il fascino di una notte da serie A e la sensazione che se ne sarebbe potuto fare anche a meno. E’ oscillando tra questi due sentimenti che il Benevento si appresta a vivere il match da dentro o fuori con la Fiorentina. La coppa Italia è pur sempre la coppa Italia, ma non è un mistero che l’obiettivo primario della Strega sia il campionato, che peraltro prevede il delicatissimo impegno interno con il Monza di domenica pomeriggio.

Ed è in campionato che la Strega e Vincenzo Italiano hanno vissuto i loro incroci migliori, per la verità mai banali. Il tecnico classe ’77 ha totalizzato quattro punti nei precedenti in A dello scorso anno, quando sedeva sulla panchina dello Spezia, imponendosi 3-0 all’andata giocata al Vigorito e pareggiando 1-1 nel match di ritorno, quando ottenne un punto in rimonta che a conti fatti si rivelò prezioso per la salvezza delle aquile. E’ tuttavia all’anno precedente che si riferisce l’aneddoto più curioso, che volendo può addirittura definirsi il punto di svolta di una carriera.

Giorno 5 ottobre 2019, stadio Picco, Spezia-Benevento 0-1. Decisivo un colpo di testa di Tello negli ultimi minuti su lancio calibrato al millimetro del nuovo entrato Tuia. Cala il gelo nello spogliatoio ligure, già avvolto da un’atmosfera cupa. Nonostante ambizioni da play off, lo Spezia si ritrovava soli quattro punti dopo sette giornate, ruolino che indusse a comprensibili riflessioni la dirigenza su un possibile esonero di Italiano. Anche nella conferenza stampa post partita, a cui Italiano si presentò con il ritardo tipico dei ko che lasciano il segno, nei toni era palpabile una sorta di rassegnazione.

Per fortuna dello Spezia e di Italiano stesso, la sosta che cadde tra la giornata appena andata in archivio e il turno successivo con il Pescara non generò ribaltoni. Al rientro in campo nella trasferta abruzzese lo Spezia ebbe uno scatto d’orgoglio. Sotto 1-0 a fine primo tempo, ribaltò il risultato tra il 69′ e il 71′ con Bartolomei e Gudjohnsen. Una vittoria salva-panchina che aprì la strada a un ciclo di gare da applausi. Nelle successive 18 sfide i liguri avrebbero perso una sola volta, 1-0 a Pisa, per poi fermarsi di nuovo solo nell’appuntamento del Vigorito nel girone di ritorno contro gli invincibili di Inzaghi (3-1 e polemiche arbitrali, non si presentò infatti in sala stampa). Ed è altrettanto curioso che proprio Superpippo, nell’estate precedente, superò sul più bello l’attuale allenatore della Fiorentina nel casting di Vigorito e Foggia per il ruolo di allenatore del Benevento.

Il resto è storia scritta dai play off vinti battendo in finale il Frosinone e dalla salvezza in A conquistata con relativa tranquillità la scorsa primavera, capolavoro che lo ha condotto a Firenze nel cuore di un’estate a dir poco vivace. Dopo aver rinnovato con lo Spezia, con tanto di annuncio in pompa magna, Italiano si è legato alla Viola ‘approfittando’ dell’addio di Gattuso per provare il salto di qualità. E lo stesso Commisso si sta rendendo conto di aver investito bene, come testimoniano i recenti risultati.

La coppa Italia, per i gigliati, rappresenta un ulteriore step di crescita nel cammino a ritmo europeo tenuto in campionato. Lo sarà anche per Italiano, che deve tanto alle sue capacità ma anche alla lungimiranza dell’allora direttore generale spezzino Guido Angelozzi. Uno che quel 5 ottobre, dopo la beffa firmata da Tello, prese la decisione più saggia: confermarlo. Una decisione che a conti fatti ha scritto la storia dello Spezia e ha indirizzato il futuro dell’allenatore nativo di Karlsruhe.