- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – In questi giorni di fine ottobre, molte librerie d’Italia sono totalmente assorbite dalle iniziative legate all’evento nazionale #ioleggoperché. Un insolito e quanto mai confortante via vai in cui si avvicendano e s’incontrano piccoli e grandi lettori, editori, scrittori, librai. Fra essi, un sempre più cospicuo numero di docenti appassionati che, nelle scuole, mantengono accesa la luce su un tema sempre caldo: come avviare e promuovere nei ragazzi il piacere della lettura, come avvicinarli ai libri, in un tempo in cui la disaffezione alla lettura è un dato abbastanza stabile e le tecnologie attraggono e assorbono quasi totalmente lo spazio e il tempo dei nostri ragazzi. In questo panorama, la scuola rappresenta un luogo privilegiato per promuovere itinerari e strategie atti a suscitare curiosità e amore per il libro e a far emergere il bisogno e il piacere della lettura, ma non è sempre così facile e immediato, poiché tutto ciò che di significativo si apprende,anche l’esercizio produttivo della lettura, richiede di passare necessariamente per il coinvolgimento emotivo e motivazionale degli allievi. Per promuovere la lettura occorre, dunque, emozionare. Gli alunni dell’IC Pascoli, coordinati dalla prof.ssa Rossana De Lucia ed accompagnati da genitori e nonni, lo hanno sperimentato lo scorso venerdì, in un pomeriggio entusiasmante trascorso presso la Libreria Barbarossa di Benevento. Un’esperienza immersiva e coinvolgente, a contatto con la Parola scritta, letta, recitata, drammatizzata, che è diventata immediatamente un vero e proprio laboratorio di Educazione alla Lettura, capace di catalizzare nello spazio breve di un pomeriggio molteplici benefici, non solo di natura strettamente didattica: un incontro piacevole fra generazioni a confronto, il contatto diretto con la carta stampata, l’ascolto attivo di brani tratti dal romanzo “Io e te” di Ammaniti, la possibilità di sperimentare la tecnica del role play sui dialoghi letti, oltre alla felice esperienza del “fare scuola” privilegiando l’educazione informale fuori dall’aula scolastica.

Felici i ragazzi coinvolti, felici i genitori che hanno risposto con straordinaria sensibilità all’invito della Scuola, cogliendo l’occasione preziosa di potenziare e arricchire le Biblioteche di classe. Un evento in controtendenza che, tuttavia, contribuisce ad alimentare speranze, che racconta le possibilità concrete di migliorare nei nostri ragazzi quella competenza alfabetica funzionale così tanto a rischio nell’epoca del web-iconico, che restituisce in qualche modo un feedback positivo sulle scelte strategiche di una Scuola capace di diventare moltiplicatore di esperienze. Considerata la stretta relazione tra lettura e partecipazione alla vita sociale e culturale e l’importanza che la lettura ha per migliorare le conoscenze linguistiche, la capacità di espressione, lo sviluppo delle capacità critiche e di un pensiero creativo e democratico, questi piccoli episodi di apprendimento situato,assumono un valore emblematico e dimostrano quanto poco basti per rendere concrete le finalità del curricolo di Scuola. A tal proposito, appare indicativa e confortante la lettura dei dati Invalsi 2018/19: la restituzione ha fornito riscontri lodevoli ed entusiasmanti circa gli esiti degli apprendimenti di base degli alunni dell’IC Pascoli, che si collocano al di sopra della media locale e nazionale per quanto concerne le prove standardizzate di Italiano e Matematica. L’effetto scuola positivo – che misura l’impatto delle scelte  strategiche della Scuola e traduce in cifre evidenti l’impegno nel trasformare in prassi efficaci i propri sforzi educativi, è la cartina di tornasole che dimostra quanto un Istituto sia in grado di fornire ai suoi studenti gli “attrezzi” giusti per interpretare le sfide piccole e grandi della loro quotidianità, sino alla più complessa capacità di mettere a frutto la curiosità, la creatività, l’immaginazione, e farne occasione d’incontro e crescita condivisa.