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Benevento – Ritrovarsi per undici anni a Milanello, fianco a fianco, collezionando successi e alzando trofei. Poi un giorno decidere di andare via insieme, prendendo strade differenti che sono tornate a incrociarsi da avversari. Era inevitabile avendo deciso entrambi di diventare allenatori. Sapevano che si sarebbero ritrovati da avversari e sfidati. Quando è successo, nell’unica occasione, non si sono fatti male. Zero a Zero all’ombra della Torre degli Asinelli, un pari che fece probabilmente piacere più a Filippo Inzaghi che a Gennaro Gattuso. L’ex attaccante sedeva sulla panchina del Bologna e quel giorno riuscì a fermare il Milan, favorito anche dal rosso a Bakayoko.

Il francese e Ringhio ritroveranno domenica Inzaghi, ospiti con il loro Napoli del Benevento. Sarà derby ma sarà anche l’occasione per la seconda sfida tra “vecchi” amici. Undici anni non si dimenticano in fretta. Pippo arrivò al Milan nel 2001, trovando proprio Gattuso ad accoglierlo, in rossonero da due stagioni. Insieme hanno contribuito ad arricchire la già ricca bacheca del Diavolo, mettendo le mani su due campionati di serie A, due Champions League, una Coppa Italia, due Supercoppe Europee, due Supercoppe Italiane e un Mondiale per Club. Roba da far strabuzzare gli occhi e da fare invidia a quei ragazzi che oggi allenano e che domenica si ritroveranno a confronto sul manto del “Ciro Vigorito“.

Salutarono insieme nell’estate del 2012, sei anni dopo essere diventati anche campioni del mondo con la Nazionale di Marcello Lippi. Inzaghi decise di dire basta, iniziando subito la sua nuova vita in panchina. Gattuso provò un’ultima avventura in Svizzera, giocando un anno con il Sion prima di prenderne la guida. A distanza di due stagioni torneranno ad affrontarsi e per novanta minuti la loro amicizia andrà… al Diavolo.