- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – In principio fu l’assestamento in vetta, poi gli scontri diretti, l’inviolabilità, le sfide con le neopromosse. Tutti tabù sfatati a suon di prestazioni e risultati che hanno strappato larghi sorrisi ai tifosi e applausi convinti alla critica nazionale. Il Benevento è ora chiamato a un’altra piccola impresa pur giocando contro l’ultima della classe. 

Sabato alle ore 18 sul manto erboso dello stadio Armando Picchi andrà in scena il più classico dei testacoda. Le due squadre al momento sono divise da ben 23 punti, l’equivalente di circa otto turni di campionato. Un abisso al momento annullato non solo dall’ordinario 0-0 di partenza, ma anche da quelli che sono i precedenti dei giallorossi, mai vittoriosi nel centro industriale toscano. 

La storia degli incroci ha inizio nella stagione 1978/79, in serie C, quando tutto si risolse in un pareggio (1-1) griffato dai gol di Barducci e Luteriani. Nel torneo successivo la Strega uscì sconfitta con un netto 2-0 (gol livornesi di Vitulano e Tormen). Labronici e sanniti si trovarono di nuovo contro all’Ardenza nel 1980/81, per la terza stagione consecutiva, nel match che vide i padroni di casa replicare il 2-0 dell’anno precedente (reti di Amentla e Toscano). Nelle stagioni ’81/’82 e ’82/’83 due pari a reti inviolate in Toscana, prima di un nuovo confronto risoltosi in favore degli amaranto nel 1985/86 in virtù della rete di Brandolini. La stagione successiva un altro pari: 1-1, marcatori Susi e D’Alessandro. 

Il passato recente narra di altre due sconfitte, una nel secondo turno di coppa Italia e l’altra in campionato. Per la prima bisogna tornare indietro al 2012/13, quando dopo l’iniziale vantaggio amaranto di Dionisi su rigore i giallorossi riuscirono a pareggiare con Germinale, prima del definitivo colpo del ko assestato da Luci che valse il 2-1. Ancor più doloroso il ko della scorsa stagione, quando nel mese di febbraio un uno-due micidiale timbrato da Gonnelli e Diamanti mise ko la Strega nel giro di undici minuti, tra il 20′ e il 31′ del primo tempo. La debacle del Picchi rappresentò anche la prima di tre sconfitte consecutive per la squadra di Bucchi, un periodo nero che costò di fatto la promozione diretta in serie A.