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Benevento – “Comprendo che in fase preelettorale ogni occasione è buon,  per alcuni esponenti dell’opposizione a questa amministrazione, per sollevare polemiche. In questo caso, come anche in altre circostanze, però le insinuazioni di comportamenti poco trasparenti o addirittura di favoritismo dell’amministrazione nei confronti di alcuni sono destituite da qualsiasi fondamento. I quesiti posti all’amministrazione sono diversi e cercherò di rispondere con oggettività ad ognuno di loro. In primo luogo si chiede del perché i test siano stati acquistati dalla società Tecnobios di cui è titolare il marito dell’assessore Mignone? La prima cosa che mi verrebbe da rispondere è che i diversi censori si ricordano di porre questo quesito a distanza di quattro mesi da quando è avvenuto l’acquisto di questi test. Questo  forse a riprova che c’è molta strumentalità legata alla fase preelettorale. Infatti, i test in questione furono acquisiti lo scorso 23 marzo allorquando, a seguito di una regolare procedura di gara, si sarebbe potuto anche procedere con affidamento diretto visto l’importo complessivo di spesa, la società Tecnobios risultò la più concorrenziale offrendo un prodotto con un’affidabilità del 98,13% per quel che riguarda la sensibilità diagnostica e del 99,22% per specificità diagnostica ad un costo procapite di solo 4,00 euro. Chiunque può verificare che sul mercato ordinario i test antigenici rapidi, non con la stessa affidabilità di quelle acquistati dall’amministrazione, hanno un costo che oscilla dai 6 ai 15 euro. Come già ricordato i 6.000 test furono acquistati lo scorso mese di marzo e somministrati nella campagna di screening effettuata dall’amministrazione comunale presso la struttura del Palatedeschi nek mese di aprile. Non essendo stati tutti utilizzati in quella circostanza, l’amministrazione, avendoli a disposizione, ha pensato di utilizzarli in questa occasione. Qualcuno a questo punto si interroga se dei test antigenici acquisitati lo scorso mese di marzo siano in grado di rivelare le diverse varianti al virus emerse anche di recente. Bene! Non essendo degli esperti in materia, prima di avviare la campagna di screening, ci siamo consultati con chi ha sempre assistito l’amministrazione in questo ambito e ci riferiamo al prof. Pasquale Vito, ordinario di genetica presso l’Università del Sannio, che ci ha spiegato che ciò che muta nelle varianti del virus è la proteina S mentre quella che viene rilevata dai test antigenici rapidi è la proteina N e pertanto gli stessi conservano intatta la loro capacità di accertamento. Qualche altro chiede di sapere chi sosterrà il costo, in caso di positività al test rapido dei cittadini, del tampone molecolare. Di certo non l’amministrazione comunale. Sarà cura del cittadino individuare il laboratori, o rivolgersi all’ASL, per gli accertamenti ulteriori. Ci si chiede infine del perchè sia stato scelto il centro Delta per la somministrazione gratuiti dei test rapidi. La risposta è semplicissima. Non potendo l’amministrazione impegnare altre somme si è cercato la collaborazione di chi, già in passato, aveva offerto la propria professionalità gratuitamente all’Ente. Vorrei infatti ricordare che lo scorso anno, nel pieno della pandemia, quando era difficile trovare disponibilità di operatori che gratuitamente mettessero a disposizioni mezzi e strutture per le campagne di screening, il Consorzio Sannio Tech, in collaborazione anche con l’Università del Sannio,  lo ha sempre fatto. Pertanto ci è sembrato del tutto naturale, anche in questa circostanza,  richiedere la stessa disponibilità a chi già in passato l’aveva offerta.” L’assessore comunale alla Trasparenza, Raffaele Romano.