- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – Un tavolo tecnico da convocare entro le prossime due settimane per sbloccare le attività di programmazione e direzione in materia di rifiuti. Questa la conclusione di una riunione che si è svolta questa mattina alla Rocca dei Rettori di Benevento tra il Sindacato Cub e il Presidente della Provincia, Antonio Di Maria per la vertenza dei disciolti consorzi rifiuti.

Molte decine di lavoratori, licenziati ormai dieci anni or sono, ancora non sono stati riassorbiti dall’Ato, come invece avrebbe dovuto essere secondo una legge della Regione Campania di quattro anni fa. Una lotta ormai decennale che non riesce a vedere uno spiraglio positivo e che vide anche il tentativo di uno dei lavoratori di lanciarsi nel vuoto proprio da una finestra della sede della Provincia poco prima dell’inizio di un consiglio provinciale lo scorso 9 luglio, convocato proprio per discutere in materia di rifiuti (leggi qui). In quella occasione fu decisa l’istituzione del Tavolo, su proposta dello stesso Di Maria, cui prenderanno parte anche la Regione Campania e il Comune di Benevento, oltre alla Samte per cercare di eliminare ogni riserva.

Presenti all’incontro di stamani il segretario nazionale del Cub Marcelo Amendola e un dipendente Piero Mancini, in rappresentanza dei lavoratori. “Sono dieci anni di un percorso durissimo che stanno vivendo questi dipendenti – ha dichiarato il segretario Amendola -. Sono cambiati i colori politici ma il problema persiste. Sui rifiuti non c’è volontà di far partire nulla. Stiamo spingendo affinché si punti a fare raccolta differenziata e si punti sugli impianti di compostaggio”. Amendola ha poi lanciato stilettate anche nei confronti dei Comuni: “Dovrebbero mettersi la mano sulla coscienza. Hanno intascato i soldi dai cittadini ma poi non hanno pagato la Samte, perchè? Dobbiamo risolvere questa situazione altrimenti scenderemo in piazza”.

Il dipendente dei disciolti Consorzi Piero Mancini ha sottolineato: “Di Maria deve fare pressione sull’Ato perchè riteniamo inconcepibile che il direttore generale dell’Ato, Massimo Romito dopo 12 mesi, dall’assunzione dell’incarico non ha ancora prodotto il piano industriale. E’ stato costretto solo a fornire le linee generali altrimenti veniva commissariato. Dobbiamo intimare la Regione Campania affinché si faccia pressioni sull’Ato per far emergere il Piano Industriale“.