- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Telese Terme (Bn) – Anche Angela Abbamondi, del gruppo di minoranza consiliare Telese Riparte, è intervenuta sulla questione del trasferimento di pazienti Covid alla Gepos.

Così la Abbamondi:

“La notizia del trasferimento di pazienti COVID alla GEPOS di Telese Terme è preoccupante e non è assolutamente concepibile che una decisione così importante, con serie possibili ripercussioni sulla salute di tutti i cittadini, sia stata presa senza coinvolgere il Sindaco e l’amministrazione locale.

Va chiarito a scanso di equivoci che non è in discussione la disponibilità data dalla Gepos per la cura Covid. Siamo anzi orgogliosi di avere sul territorio una clinica che ha deciso di fare la sua parte nell’attuale situazione di emergenza, spendendosi in prima linea per combattere questo tremendo virus ed assumendosi delle responsabilità sociali prima ancora che personali, così come ognuno di noi sta facendo rimanendo nelle proprie abitazioni. Ma la questione è un’altra.

C’era veramente l’urgenza di trasferire i pazienti Covid presso la struttura nel centro di Telese Terme dal momento che il San Pio di Benevento non è ancora saturo? Perché ricorrere al sussidio della sanità privata quando esistono strutture pubbliche a disposizione che ben potrebbero servire alla cura Covid? Ha una logica spostare malati Covid da una struttura già predisposta e non ancora in emergenza, in un’altra area creando così rischio di un nuovo focolaio?

Nella giornata di sabato 4 aprile c’è stato un incontro tra i capigruppo consiliari in cui ho personalmente invitato il Sindaco a chiedere al Direttore Generale dell’ASL ed all’Unità di Crisi di essere preventivamente informato sull’eventuale apertura di un centro Covid all’interno del territorio comunale, assicurandosi che ciò avvenisse solo in caso di necessità, essendo dovere del Sindaco, quale massima autorità del territorio preposta, tutelare la salute dei suoi cittadini.

Ho appreso da poco dal Sindaco che detta richiesta non è’ stata inoltrata e ritengo questo fatto gravissimo. Ad ogni modo, in qualità di capogruppo dell’opposizione Telese Riparte, ho inoltrato  istanza al Direttore Generale dell’ASL ed all’Unità di Crisi per conoscere gli atti e le motivazioni sottese alla decisione presa.

È necessario fare chiarezza perché in pericolo è la salute di tutti i cittadini che responsabilmente stanno facendo la loro parte stando a casa, dal momento che anche i pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia sono ancora contagiosi. Non è giustificabile correre nessun rischio inutile.

Per Telese sarebbe un duro colpo, soprattutto per commercio e turismo che sono già in ginocchio, senza parlare della sicurezza dei cittadini messa in serio pericolo da una possibile e sicuramente non improbabile diffusione del virus all’esterno della struttura attraverso il personale sanitario che continuerebbe ad avere rapporti con l’esterno.  

È chiaro che ove mai il percorso intrapreso fosse giustificato da comprovate situazioni di necessità ed urgenza, ad oggi sconosciute, la cura dei malati sarebbe un atto dovuto prima ancora che doveroso, sempre nel rispetto dei protocolli sanitari e dispositivi di sicurezza, con il totale isolamento della clinica verso l’esterno e quindi con la necessaria chiusura del punto di primo soccorso.