- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Cremona – L’onta del calcioscommesse il Benevento se l’è ormai lasciata alla spalle. La serie B, prima, e la A, poi, hanno di colpo cancellato anni di delusioni patite di tifosi della Strega. Quando, però, all’ombra della Dormiente si sente pronunciare la parola “scommesse”, il primo nome che inevitabilmente balza alla memoria è quello di Marco Paoloni. L’ex portiere sta cercando ancora la via della piena redenzione nei processi in corso a Cremona e in questi giorni è stato chiamato a testimoniare sulle presunte combine legate al mondo del tennis. Un filone d’inchiesta che coinvolge un altro atleta vicino alla Benevento sportiva, seppur originario di Cervinara: Potito Starace. Tra gli imputati anche l’altro tennista azzurro Daniele Bracciali e l’ex direttore sportivo del Perugia Roberto Goretti. Paoloni, imputato nel procedimento sul calcio scommesse, ha già fatto sapere attraverso il proprio legale che si avvarrà della facoltà di non rispondere dopo aver ricevuto la convocazione lo scorso 9 ottobre. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, in particolare a manipolare una pluralità di partite di tennis di tornei prevalentemente internazionali (Monaco del 2009 e Barcellona di due anni dopo). 

Arrivato a Benevento nel gennaio 2011, l’ex portiere, sul cui capo pende un’accusa di frode sportiva, deve ancora provare la propria innocenza nel caso calcio scommesse. Paoloni deve rispondere di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari per aver sciolto l’ansiolitico Minias nelle bottigliette d’acqua dei suoi compagni durante l’intervallo di CremonesePaganese del 10 novembre del 2010 per alterarne il risultato (la partita finì 2 a 0 per i grigiorossi). Sono altre tre le partite finite nel mirino della Procura: CremoneseSpal del 6 settembre del 2010, BeneventoViareggio del 13 febbraio del 2010 e BeneventoCosenza del 28 febbraio del 2011. L’avvocato Curatti, il quale ne cura la difesa, ha già chiesto l’esame dell’imputato: “Il mio assistito non ha alcuna responsabilità nell’episodio dell’avvelenamento dei suoi compagni di squadra. Già nel processo sportivo abbiamo fatto emergere la verità”. L’udienza è in programma per il 7 novembre, quando sarà sentito, tra gli altri, Alessio Issa, il perito incaricato dal tribunale di trascrivere le intercettazioni.