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L’ex consigliere regionale della Campania Carlo Iannace, all’indomani del disastroso terremoto che si è verificato in Turchia e Siria, accende i riflettori sulla prevenzione, una parola che per il medico sannita e primario della Breast Unit all’ospedale Moscati di Avellino è il pilastro della vita: “Le immagini che ci arrivano dalla Turchia e dalla Siria sono alquanto impressionanti. E’ una catastrofe! Un’ecatombe! Migliaia e migliaia di vittime e di sfollati. Scendono da sole le lacrime nel vedere i video di queste ultime ore: bambini, donne, uomini… Questo terremoto è stato 30 volte più forte rispetto a quello della nostra Irpinia del 1980.

Naturalmente non è possibile prevenire i terremoti, ma controllare i danni che essi producono sì. Bisogna economicamente investire bene per ridurre le perdite, i crolli ecc… Le norme ed i finanziamenti in Italia stanno certamente contribuendo a ridurre la vulnerabilità del costruito. La parola sicurezza in Italia è stata spesso dimenticata, ma c’è la necessità di rendere sicuro il futuro di chi vive in territori a rischio sismico o idrogeologico.

Dal passato avremmo dovuto imparare, cosa ovvia, che prevenire è molto meglio che ricostruire e stimare l’impegno economico necessario per un’adeguata riduzione del rischio sismico su tutto il territorio nazionale è difficile. Oggi tutto il nostro Paese è considerato sismico, con intensità variabile da sito a sito. L’efficacia della prevenzione non può essere valutata “col senno del poi”: bisogna intervenire ovunque per essere preparati in quei pochi casi in cui ce ne sarà effettivamente bisogno. Dobbiamo puntare a una maggiore resilienza e per far questo dobbiamo intervenire in tempo utile, prima del disastro, ma anche prima che le condizioni delle nostre strutture non siano tanto deteriorate, da non essere recuperabili se non a costi proibitivi: si pensi alla situazione delle nostre infrastrutture stradali e ai numerosi crolli cui abbiamo assistito negli ultimi anni. Prevenzione rimane l’unica parola d’ordine in grado di coniugare gli investimenti necessari per mettere in sicurezza il Paese. Terremoto, esondazioni, maltempo: unico modo per difenderci è investire in prevenzione. Costruiamo la cultura della prevenzione”.