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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Gabriele Corona, per l’associazione “Altra Benevento è possibile!”.

“Il sindaco Clemente Mastella ha annunciato a mezzo stampa una querela per le notizie relative alle indagini sulla qualità dell’acqua effettuate da un laboratorio che non aveva i requisiti. Non mi nomina ma si comprende bene che sono ancora io il destinatario della denuncia. Non è una novità, ne ha annunciate almeno otto dal 2016 ad oggi sempre ritenendo di essere stato da me diffamato, ma non ha mai comunicato l’esito di tali iniziative. Di certo sono stato indagato ma non sono stato mai rinviato a giudizio e l’ex Ministro della Giustizia non si è mai opposto alle richieste di archiviazioni dei PM.

Dal 2016 al 2021, quando era ancora dipendente del Comune, ho ricevuto trasferimenti punitivi e i provvedimenti disciplinari che sono stati annullati dal Giudice del Lavoro. Ovviamente il Comune è stato condannato a pagare le spese ma l’Ente non ha chiesto il rimborso ai responsabili delle improvvide iniziative.

Come tutti sanno, le querele annunciate dai politici in genere servono solo a fare scena, a distogliere l’attenzione dai fatti reali e magari ad impressionare l’interlocutore e spaventare i giornalisti che ancora fanno il proprio mestiere senza preoccuparsi di capire, prima di pubblicare, cosa può dispiacere al potente di turno.

Questa volta Mastella si è stizzito soprattutto per il comunicato di ieri con il quale ricordato che la società Artea, non iscritta nei registri ACCREDIA per gli esami relativi alla presenza di Tetracloroetilene nell’acqua servita alla parte bassa della città, ha ricevuto dal Comune di Benevento il 7 marzo 2019 l’incarico di effettuare lo studio sulla presenza del pericoloso inquinante nella falda e che il direttore di tale società è stato nominato a dicembre scorso direttore dei lavori dello studio di Caratterizzazione (indagini per capire la provenienza dell’inquinante). 

Spero che questa ennesima denuncia di Mastella possa consentire alla Procura della Repubblica di indagare proprio sui tempi lentissimi della caratterizzazione che se fosse stata realizzata entro gennaio 2021, come stabilito dalla Regione Campania, avrebbe consentito di accertare la ragione dei picchi improvvisi di tetracloroetilene che si sono verificati a marzo 2021 per il pozzo di Campo Mazzoni e a novembre 2002 per quello di Pezzapiana e che possono ancora ripetersi.

Intanto, nonostante le minacce di querela noi continuiamo ad invitare il sindaco ad un dibattito pubblico sulla qualità dell’acqua a Benevento e sulle soluzioni per chiudere i pozzi di Pezzaziana e servire acqua del Biferno anche ai rioni Libertà, Ferrovia e Centro storico”.