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Benevento – “L’ARPAC conferma con il verbale del 18/12/2018 che nell’acqua prelevata nel pozzo di Campo Mazzoni è stato trovato  un quantitativo di tetracloroetilene superiore alla soglia di 1,1 microgrammi litri, ma contesta il prelievo della ASL.  Mastella, la ASL e i consiglieri comunali devono spiegare cosa stanno facendo per tutelare la qualità della risorsa idrica e la salute della popolazione”.

Questo l’incipit della nota stampa inviata dall’Associazione Altrabenevento in relazione alla problematica della salubrità dell’acqua del capoluogo.

“L’ARPAC di Benevento – scrive l’associazione–  con il Rapporto di Prova n. 20180027560 redatto il 18 dicembre 2018, qui allegato, ha accertato, come preannunciato da Altrabenevento, che il Tetracloroetilene nel Pozzo di Campo Mazzoni che alimenta il rione Libertà, ha raggiunto il valore di 1,9 microgrammi/litro. Pertanto è stato superato il valore soglia di 1,1 microgrammi/litro previsto dal D.lgs 30/2009, ma quell’impianto non è stato chiuso perché l’ARPAC ritiene vi sia stato un errore di prelievo. Il Tetracloetilene  è stato trovato da oltre 15 anni nel pozzo di Pezzapiana in via Mura della Caccia (che alimenta il rione Ferrovia e il Centro Storico) e per questo motivo l’ARPAC ha ipotizzato che possa provenire da lavorazioni e/o lavaggi che si effettuano nell’area ferroviaria. Per alcuni anni i valori riscontrati hanno superato il limite di 1,1 microgrami/litro ma di recente sembravano in diminuzione. Invece il tetracloroetilene risulta già dalla fine di novembre 2018 in aumento nel Pozzo di Campo Mazzone, ubicato vicino al Paladua ed utilizzato per fornire acqua al rione Libertà. I tecnici e gli amministratori della GESESA ammettono che il pericoloso composto chimico è presente in tutta la falda della piana di Benevento ma non hanno stabilito da dove proviene e quindi si limitano ad ipotizzare genericamente che la fonte inquinante possa essere uno stabilimento industriale della zona”.

“Il Tetracloetilene – conclude Altrabeneventoè classificato come “potenziale cancerogeno” e quindi tutte le autorità locali, a cominciare dal sindaco Mastella, devono immediatamente chiarire cosa stanno facendo per tutelare la salute dei cittadini. E’ ora che tutti i consiglieri comunali, di maggioranza ed opposizione, le forze politiche, i sindacati, le associazioni civiche si mobilitino per accertare le cause dell’inquinamento e pretendere che anche ai residenti nei rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico sia fornita acqua buona delle sorgenti finora destinata solo agli abitanti della parte alta della città”.