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Durazzano (Bn) – La notizia del crollo del tetto nella scuola “Castello” di Durazzano ha lasciato il segno. Un’immagine che non può passare sotto silenzio perché si tratta di una scuola elementare. All’interno ci sono dei bambini. Pensare che una struttura intera possa crollare sulla testa di un proprio figlio non è cosa che fa stare tranquilli. Fortuna ha voluto che tutto ciò, anche a causa di una situazione meteo fuori dal normale, tra freddo, neve e soprattutto raffiche di vento esagerate, sia avvenuto nel primo mattino. Un momento nel quale non c’è nessuno dentro.

Che la situazione fosse critica era ben chiaro sin dal 22 di febbraio, tanto è vero che in tantissime città della Campania è stata emessa l’ordinanza di chiusura delle scuole nella stessa giornata di ieri. Basta andare sul sito ufficiale del Comune di Benevento per vedere l’ordinanza del sindaco Mastella che ha ricevuto la mail dalla protezione Civile alle 16,32 annunciando cosa sarebbe accaduto nell’intera Campania. Da qui la notizia che il primo cittadino sannita avrebbe chiuso, come poi è accaduto, le scuole nel capoluogo. E così è accaduto in altre zone.

A Durazzano le ordinanze ci sono, e ne sono venute fuori un paio: la prima per annunciare la chiusura delle scuole, la seconda per annunciare la continuità delle lezioni in altro istituto. Spulciando l’albo pretorio del comune sannita si trovano i due documenti. La prima cosa che balza all’occhio è che si tratta di ordinanze del 23 da applicare il 23, cioè il giorno per il giorno. E lo spunto nasce proprio da questo. Non si poteva pensare di farla prima questa ordinanza visto che la Protezione Civile la sua comunicazione l’ha data alle 16,32, prima che gli uffici si chiudessero? Questo è il dato più importante perché si apre a diverse interpretazioni. In primis che l’allerta non abbia avuto il peso meritato. Si potrebbe anche pensare che il 22 non è stata presa in considerazione l’idea di chiudere le strutture. Supposizioni, ovviamente, nessun dito puntato, perché è anche probabile che la comunicazione sia avvenuta oralmente, come può accedere nei piccoli comuni.

Ma c’è un’altra incongruenza temporale ed è l’orario di protocollo. L’ordinanza durazzanese è stata protocollata alle 8.57, ben oltre l’orario di ingresso dei bambini. La scuola era vuota, il sabato gli uffici sono chiusi, quindi è anche lecito pensare che si sia atteso l’arrivo del primo dipendente comunale. Un dato è certo, all’interno non c’erano bambini quindi la comunicazione è stata data prima che entrassero. La conferma arriva dal post del sindaco Crisci che ha comunicato di aver deciso con la dirigente dell’istituto la chiusura dello stesso alle 5 del mattino, con tutta probabilità qualche ora dopo il fattaccio. Dal post pare una decisione presa a fatto accaduto, comunicata ai genitori tramite contatto diretto e protocollata successivamente per dargli una forma di ufficialità.

 

 

Una serie di intreccio e, lo ammettiamo, “cattivi pensieri” che potevano essere spazzati via procedendo alla comunicazione all’arrivo della mail della protezione Civile. Un altro dato oggettivo è che nessuno si è fatto male, e questa è la cosa più importante, che la scuola possa tornare sicura, e questa è una volontà precisa dell’amministrazione. L’altra speranza è quella di essere smentiti, il che significherebbe che la situazione è stata presa seriamente e che sia stata fatta la comunicazione direttamente e a chi di dovere, ai dirigenti, genitore per genitore.