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I settantasette anni compiuti da pochi giorni non hanno minimamente scalfito la proverbiale maestria del grande Toquinho che, insieme all’eccellente cantante Camilla Faustino, ha dato vita ad uno splendido concerto, pur se non confortato da una adeguata presenza di pubblico nonostante la serata più fresca di questo torrido luglio.
E l’artista brasiliano, ospite di chiusura dell’edizione 2023 del Sannio Music Fest, dopo aver accennato a brani celebri quali ‘Corcovado‘ e ‘Garota de Ipanema‘, ed aver omaggiato l’Italia con ‘Anema e core’ e ‘Roma non fa’ la stupida stasera‘, ha subito iniziato a raccontare dei suoi trascorsi italiani, di quando con uno stratagemma fu convocato a Roma da uno squattrinato Chico Buarque che soffriva di saudade, eseguendo al proposito ‘Samba de Orly‘ e restituendole il titolo originariamente concepito (‘Samba de Fiumicino’, il nome fu cambiato con quello dell’aeroporto francese perché “suonava” meglio).
Il concerto, non a caso denominato ‘50 anni di successi‘, è stato un commosso tributo ai grandi della musica brasiliana, dal suo celebre mentore Vinícius de Moraes
(‘Tarde em Itapoã‘, la prima canzone scritta insieme il cui testo fu letteralmente “rubato” dal chitarrista, e poi ‘Samba da Bênção’ e ‘Samba pra Vinícius‘) al compositore Luiz Gonzaga con ‘Asa branca‘ e Baden Powell con ‘Canto de Ossanha‘.
Sulle note di ‘Se todos fossem iguais a você‘ è entrata in scena la splendida voce di Camilla Faustino, che ha accompagnato l’impeccabile chitarrista in alcuni dei brani che in passato furono tradotti in italiano da Sergio Bardotti per Ornella Vanoni: ‘Semaforo rosso’, ‘Samba da rosa’, ‘Io so che ti amerò’, ‘La voglia la pazzia‘, ed infine la notissima ‘O que será‘ nella traduzione di Ivano Fossati.
L’artista italo-brasiliano regala al pubblico ancora una attesissima perla, ‘Aquarela‘ e poi lo saluta facendolo ballare sulle note di ‘Tristeza‘.
È tempo di andare, questa sera lo attende un altro concerto in Spagna… Si spengono le luci e la magia del Brasile lascia le antiche pietre.