- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

 

Benevento – Intervenuto a margine dell’intitolazione della sezione arbitrale di Benevento a Francesco Castracane, il presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange, ha parlato del ruolo del direttore di gara, dello stato del calcio campano, della rivoluzione Var, e del suo ricordo di Diego Armando Maradona, a cui lo lega una giornata speciale. 

“L’arbitro è lì per applicare il regolamento e per permettere a tutti di giocare alla pari, perché le regole servono a tutti – ha spiegato Trentalange -. Senza la giustizia non si raggiunge la pace, l’arbitro è colui che la assicura svolgendo un ruolo complesso: in un ambiente ostile prende decisioni in un attimo”. 

In supporto al direttore di gara, ormai da qualche anno, è arrivato il Var: “E’ uno strumento giovane, ci sono molti margini di miglioramento. Con il tempo serve una specializzazione perché si sbaglia e può capitare a tutti. Chi è al Var si trova sotto una pressione notevole, anche lui deve decidere in un attimo. Penso sia impossibile vivere senza errori.

Sul calcio campano: “Offre un mix di tecnica e agonismo unico, rappresenta il miglior banco di prova per un giovane arbitro. A me dispiace però quando si verificano episodi di violenza nel fine settimana. Quando ricevo delle chiamate di questo genere non vivo bei momenti”.  

Infine un ricordo di Maradona: “Per me resta il calciatore più bravo e completo che abbia visto. Ho arbitrato tantissimi anni in serie A negli anni ’90, di Maradona ho dei ricordi formidabili avendo diretto anche la sua ultima partita qui in Italia. Era una persona che non si lamentava praticamente mai e subiva molti falli. Faceva squadra”.