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Benevento – Si è concluso il percorso di orientamento organizzato dal corso di laurea in Ingegneria Civile dell’Università del Sannio rivolto alle scuole superiori. Centododici studenti provenienti da sei istituti del Sannio e dell’Irpinia si sono sfidati in un contest dal titolo “Edifici in legno resistenti ai terremoti”, iniziativa che li ha visti costruire dei modelli in miniatura che questa mattina, presso l’Auditorium del Complesso di Sant’Agostino, sono state testate su una tavola vibrante alla presenza dei docenti dell’Unisannio

I premi in palio

Gli studenti degli istituti scolastici Galilei-Vetrone e Rummo di Benevento, del De Sanctis-D’Agostino di Avellino, del Carafa-Giustiniani di Cerreto Sannita, e del Parzanese e del Ruggero II di Ariano Irpino, hanno elaborato le loro proposte suddividendosi in gruppi da tre o da quattro persone. Ai tre edifici più resistenti alla prova della pedana vibrante è andato un premio di 600, 400 e 200 euro messo a disposizione dall’Ance di Benevento, mentre al modello giudicato maggiormente rilevante a livello architettonico è andato un assegno da 300 euro firmato dall’Ance di Avellino. 

I vincitori del Contest

Ad avere la meglio sono stati Angelo Maturo, Simone Orsino e Francesco Petrillo, tre componenti della classe 4^ dell’Istituto Carafa-Giustiniani di Cerreto. Il loro modello ha resistito prima alla simulazione del sisma che colpì l’Irpinia il 23 novembre del 1980, poi alla simulazione di un sisma di entità man mano crescente, crollando dopo ben 3 minuti e 17 secondi, punteggio massimo registrato tra i vari gruppi partecipanti.

Al secondo posto si è piazzato il gruppo composto da Errico Caso, Carmelo Follo, Marica Mariano e Sabrina Romano, del Liceo De Sanctis D’Agostino di Avellino; terzo gradino del podio per un altro gruppo del Carafa Giustiniani, quello formato da Marco Fasulo, Lorenzo Fasulo, Giuseppe Iannotti e Vincenzo Di Cerbo. La creazione giudicata più rilevante a livello architettonico è stata invece quella di Maria Teresa Colucci, Umberto Luciano e Luca Melillo, anch’essi provenienti dal De Sanctis-D’Agostino di Avellino. 

L’obiettivo dell’Unisannio

L’iniziativa, specialmente nelle sue battute finali, ha tenuto col fiato sospeso tanti gruppi di studenti che hanno potuto osservare in tempo reale la tenuta di ciascun modello gettando uno sguardo al cronometro posizionato a un lato del palco, davanti alla commissione. Ma è stato il Rettore Gerardo Canfora a sottolineare con schiettezza il vero obiettivo del percorso: “Abbiamo la necessità di far comprendere agli studenti delle aree interne che il loro futuro possono costruirlo all’Unisannio. Siamo soddisfatti del successo ottenuto dal contest, c’è stata grande partecipazione sia da parte dei giovani che dei loro  docenti”, ha commentato. “La vittoria non è fondamentale, ciò che conta è essere entrati a contatto con il nostro modo di fare didattica. Il mondo ha bisogno di ingegneri, chi si laurea in ingegneria ha un futuro assicurato e vorremmo che i ragazzi del nostro territorio tagliassero qui questo traguardo”.

Dal Giappone lo spunto per l’iniziativa Unisannio

Il professor Giuseppe Maddaloni, delegato all’edilizia dell’Università del Sannio e presidente del Corso di Studi in Ingegneria Civile, ha illustrato la genesi dell’iniziativa. “In Giappone si è soliti indire contest di questo genere – ha sottolineato – Abbiamo fatto costruire ai ragazzi dei prototipi dotando ciascun gruppo dello stesso quantitativo di materiale, ovvero dei legnetti e della colla. Ciascun gruppo ha potuto realizzare strutture con caratteristiche standard ma ovviamente con dettagli divergenti che alla prova dei fatti si sono rivelati più o meno efficaci”. Ciascun modello ha dovuto superare varie fasi del test, ciascuna delle quali ha previsto sia l’aumento dell’intensità della scossa che l’aggiunta di masse in ferro per incrementare le sollecitazioni. 

L’Ance tra soddisfazione e speranza: “Servono figure qualificate” 

Sia Mario Ferraro, presidente dell’Ance Benevento, che Michele Di Giacomo, numero uno dell’Ance Avellino, hanno espresso soddisfazione per quanto realizzato. “Siamo stati sempre vicini agli studenti – ha dichiarato in particolar modo Ferraro -. Negli ultimi anni stiamo perdendo risorse nell’entroterra ma non rinunciamo a investire sulla formazione attraverso le iniziative con l’ateneo e con le scuole. Solo attraverso lo studio e la formazione si può sopperire a quella carenza di figure qualificate che nelle aziende è un fatto ormai evidente”. 

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