- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Il Benevento lo ha svezzato, il Sorrento lo ha reso uomo. Si potrebbe usare questa semplice frase per descrivere il legame di Ronaldo Vanin con sanniti e costieri, squadre che si affronteranno domani sul neutro di Potenza. Esattamente venti anni fa, il brasiliano di Marília sbarcava all’ombra della Dormiente alla corte di Nello Di Costanzo, prima, e Corrado Benedetti, poi. Un Benevento che cullava il sogno della serie B, infranto a Crotone nell’ormai storica gara diretta da Pantana di Macerata.
Fu un’esperienza bellissima. Al di là dell’esordio in serie A col Torino l’anno prima, quello fu per me l’inizio tra i grandi in una categoria importante“, racconta il classe 1983, “conservo bei ricordi, disputammo un girone di ritorno spettacolare e da quintultimi chiudemmo quinti, qualificandoci per i play off. C’era un gruppo eccezionale, i ragazzi mi accolsero benissimo considerando che ero uno dei più giovani in rosa“. Resta, però, la grande amarezza di come quel campionato si concluse: “Dopo aver ascoltato tutte le cose raccontate e aver visto il filmato mandato in onda dal Tg5, il rammarico c’è ancora perché non perdemmo sul campo ma fuori. E’ stata la cosa più brutta“.
Un solo anno nel Sannio, a differenza dell’esperienza in costiera, la più lunga tra i professionisti. “E’ stato un passaggio diverso perché sono rimasto a Sorrento cinque anni e per due stagioni sono stato il capitano. Riuscimmo a raggiungere per due volte i play off e vincemmo una Coppa Italia di Lega Pro. Probabilmente è stata la tappa decisiva per la mia maturazione, conservo tanti ricordi di quell’esperienza“. Tra cui quello di aver avuto un certo Maurizio Sarri come allenatore: “Già si poteva immaginare che avrebbe fatto carriera. Per me è stato un maestro, insegnava calcio e, a un certo punto, giocavi a memoria. E’ stato bellissimo, peccato averlo avuto solo per sei mesi, con qualche anno in più probabilmente le cose sarebbero andate diversamente“.
Due piazze, comunque, a cui Vanin è rimasto legato. “A Benevento manco da un po’ di anni, ma il legame è stretto perché padrino e madrina di mia figlia sono sanniti. A Sorrento ho fatto un salto la scorsa estate. Spero di tornare presto in entrambe le città, anche se adesso lavoro e gioco a calcio fa sempre piacere rivedere posti dove si è stati bene. Per me Benevento è stato un trampolino di lancio“.
Due squadre che domani si affronteranno per provare a raggiungere i rispettivi obiettivi. “Sarà una partita difficile per la Strega, è pur sempre un derby, anche se a Sorrento quelli più sentiti sono con la Juve Stabia e, per questioni diverse, con la Nocerina. Sarà complicato perché i rossoneri arrivano da due buoni risultati e non credo inciderà il fatto di giocare a Potenza, per il Sorrento sarà come giocare in casa avendo ormai preso le ‘misure’ del campo. Mi aspettavo un campionato diverso da parte loro, pensavo potessero incontrare maggiori difficoltà lontano da casa, invece stanno facendo un bel percorso“.
Stupore anche per il Benevento, non tanto per l’attuale posizione in classifica ma per le critiche e i dubbi che si sono sollevati dopo il pari con il Picerno. “I giallorossi vengono da una retrocessione e stanno rispondendo alle aspettative. Siamo solo all’inizio e sono secondi in classifica, c’è poco da criticare“, è il pensiero di Vanin, “non c’è nulla da dire, la squadra sta seguendo il suo percorso e non vedo i motivi per delle critiche, anche se fanno parte del gioco e vanno messe in preventivo. I fischi possono anche starci a volte, ma io la vedo diversamente“.
Italiano di adozione, Vanin è tornato dove tutto ha avuto origine. Oggi vive vicino Torino e continua a giocare tra i dilettanti, dove da anni è protagonista con la maglia dell’Alpignano. A gennaio compirà 41 anni, ma per programmare il domani c’è ancora tempo. “Sto pensando al mio futuro, tante persone mi hanno consigliato di allenare i giovani perché ho pazienza e passione“, conclude, “non ho ancora preso una decisione, per il momento voglio continuare a giocare in Eccellenza. Il nostro obiettivo è la salvezza, speriamo di raggiungerla. Per pensare al futuro ci sarà tempo, adesso sono concentrato solo su questa stagione“.