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Sant’Agata de Goti (Bn) – La battaglia è finita, finalmente il riposo anche se tutti sono certi che, tra mille sofferenze, tutto avrebbe voluto meno che fermarsi proprio ora. Bastava presentarsi sul campo e ogni dolore sarebbe sparito, rimasto a casa ad attenderlo per ricordargli comunque che c’era. Il presidente Carfora era così. Capace di lasciare fuori dal rettangolo di gioco ogni pensiero negativo, ogni singolo spasmo che gli ricordava di avere dentro di sé un “compagno” poco comprensivo, anzi pronto a chiedergli il dazio preteso. E il dazio se l’è preso, è arrivato il momento che sconti non se ne fanno, non si rimanda. Piange la Virtus Goti, piange il mondo del calcio dilettantistico sannita e Campano, piange la comunità e chi ha vissuto con lui ogni attimo, sportivo o di vita che sia. Muore un presidente, e probabilmente, nel mondo del calcio importante, muore una figura, una carica, un ruolo. In questo caso no. Muore un uomo che, per pura passione e con sacrificio personale, senza tornaconto alcuno, aveva deciso di vestire i panni del presidente. Un uomo educato, silenzioso, poco appariscente ma presente costantemente, un padre, uno zio, un cugino o un amico dei propri calciatori. Sì, perché un presidente tra i dilettanti è un uomo che veste abiti diversi per i propri giocatore. Nel silenzio è andato via il presidente Carfora. L’uomo resta, rimane vivo come resta vivo il pensiero quando è un familiare ad andare via. E questo è il pregio più grande di sa dare senza pretendere, di chi ascolta senza giudicare, di chi di un problema non ne fa un peso per gli altri. Ecco perché oggi ci sarà tristezza per un vuoto infinito, domani ci saranno solo bei ricordi e tanti sorrisi da regalare a chi entrerà in un mondo, quello della Virtus Goti, cresciuta a pane, umanità e voglia di vivere, nonostante tutto. Arrivederci al presidente, ciao all’uomo.

Il saluto del Direttore di Anteprima24.

Giuseppe Carfora non lo sentivo da anni. Ma agli inizi del mio percorso giornalistico era una delle telefonate più frequenti, chiamato settimanalmente, quando mi occupavo di calcio dilettantistico per un quotidiano locale e la Virtus Goti aveva dalla sua un Presidente unico. Una persona perbene, sempre disponibile, capace di risponderti anche quando non era il momento, educato, cordiale anche dopo una sconfitta. Attento a fornire informazioni o notizie, rispettoso quando si parlava bene della sua squadra e quando invece si era meno morbidi. Ma i risultati calcistici sono sempre stati in secondo piano di fronte ad una persona, un uomo, come pochi nel mondo del calcio. Non lo sentivo da anni ma entrambi sapevamo l’affetto e la stima che nutrivamo reciprocamente. Va via una persona perbene. Buon viaggio Presidente“.

Antonio Frascadore