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“Nemmeno nei miei sogni di bambino c’è mai stato che avrei potuto cantare l’inno del Benevento”. Al secolo e per l’anagrafe Alessio Luongo, per gli amici e per il mondo della musica anche ‘Tamburo’, non è solo un rapper cittadino, è soprattutto un beneventano doc, un tifoso giallorosso, anzi un ultras della Curva Sud. Perché ad Alessio i colori sociali del Benevento gli scorrono nelle vene per trasmissione familiare, come pure quell’appellativo ‘Tamburo’ è una diretta emanazione del papà Michele, uno dei leader mitici e storici del tifo giallorosso. Cosa ci poteva essere di più simbiotico tra un giovane artista beneventano che il giallorosso ce l’ha nel Dna, se non unire il mondo della canzone e quello del tifo, in un inno da dedicare al Benevento.

“Voglio sottolineare che ho rinunciato ad ogni diritto economico su questo inno per il quale non ho percepito e non percepirò alcun compenso – ha subito precisato ‘Tamburo’‘Mi innamoro solo se’ è un regalo alla squadra del mio cuore. Come ricompensa mi bastano questi momenti che sto vivendo che resteranno marchiati a fuoco sulla pelle”.
“Ho cercato di non pensare al momento in cui sarei sceso in campo per la presentazione dell’inno. – ha sottolineato ‘Tamburo’Ma non ce l’ho fatta. In ossequio al mio ‘codice ultras’ non avevo mai calpestato il terreno di gioco, nemmeno in occasioni delle invasioni di campo per le promozioni. Sabato sera ho iniziato a pensare che avrei cantato davanti a 8000 cuori giallorossi e la paura è salita, lo ammetto”.

Il video della presentazione dell’inno ‘Mi innamoro solo se’ 

Alessio ha confessa chi l’ha aiutato in quei momenti: “Ho avuto la fortuna di avere attorno a me tutta la grande professionalità degli addetti del Benevento. Ragazzi gioiosi che mi hanno messo a mio agio, mi hanno caricato e non mi hanno mai lasciato solo, sino al momento prima di entrare in campo, quando ho trovato gli occhi e le parole di conforto di Alessandro Cilento che mi hanno dato la carica finale”.
In quel momento è scattata la molla. “Ero talmente carico che sono saltati tutti quegli schemi che mi ero preparato per affrontare il pubblico e le mie emozioni. Quel che ho fatto è stato di pancia e non di testa. L’occhio è caduto dapprima sullo striscione in Curva, ma non ho voluto leggerlo per non farmi sopraffare dall’emozione. Poi ho visto papà Michele sulla balaustra che mi incitava e devo ammettere che ho avuto difficoltà a trattenermi. Mi sono detto: “Adesso devi spaccare”.
“Nonostante mi senta parte integrante della Curva e del tifo organizzato, ho voluto salutare tutti i tifosi di ogni settore, inchinandomi a loro. – ha sottolineato AlessioMi emoziona aver potuto dare la mia voce al primo inno ufficiale del Benevento che spero resti nella storia giallorossa e si tramandi di padre in figlio. E’ un inno di tutti e per tutti e quando lo stadio alla fine ha iniziato a cantare il ritornello, davvero non stavo più nella pelle. Avrei solo voluto sdraiarmi sul prato e godermi quei momenti. Sentivo dentro di me la voce di ogni tifoso che cantava”.

Un promo su Instagram dell’inno

Alessio, poi, ha raccontato anche il pre-evento: “Tutto ciò che è stato fatto per creare hype sull’inno ha avuto un grandissimo seguito sui social, tante visualizzazioni, un riscontro pazzesco, in particolar modo sui canali social del Benevento calcio con 40/50 mila visualizzazioni. L’operazione di lancio è andata benissimo e continua ad andare molto bene con tantissimi download giornalieri su tutte le varie piattaforme musicali. Procediamo ad un ritmo di circa duemila/tremila streaming/visualizzazioni giornalieri, con un conteggio che è approssimativo”.

Per quanto concerne le visualizzazioni del brano su youtube, molto presto sembra proprio che ci sarà un’altra bella sorpresa, fissata in calendario per la prossima settimana. C’è solo da attendere.