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Mondragone (Ce) – Per l’ex sindaco Giovanni Schiappa un’altra archiviazione per infondatezza della notizia di reato denunciato da attivisti del Movimento Cinque Stelle già associati della Protezione Civile cittadina.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, Ivana Salvatore, a seguito di udienza camerale, ha emesso l’ordinanza di archiviazione in favore dell’ex sindaco di Mondragone Giovanni Schiappa che, ancora una volta, non vede riconoscersi alcuna responsabilità differentemente da quanto paventato dal cittadino Basilio Tucci, guardia giurata dell’Istituto di vigilanza privata Cooperativa Lavoro e Giustizia, all’epoca associato della Protezione Civile cittadina nonché attivista del Movimento Cinque Stelle della città del litorale domizio.

I fatti si inseriscono in un momento politico molto conflittuale nella città di Mondragone, nella primavera del 2017, in piena campagna elettorale per le comunali, quando i Cinque Stelle di Mondragone iniziavano a farsi strada a suon di denunce verso l’allora sindaco Schiappa, venendo anche legittimati nella loro azione dalla visita (aprile 2017) dell’allora esponente di spicco Luigi Di Maio, oggi vice-premier e ministro del Lavoro. In sostanza a Schiappa e De Vita venivano contestati una serie di atti volti a governare politicamente la Protezione Civile, escludendo di fatto gli esponenti del Movimento Cinque Stelle dalla gestione ma anche dalla partecipazione alla vita dell’associazione. La visita di Di Maio allora provocò qualche polemica politica a causa dell’apprezzamento ai Cinque Stelle esternato su facebook da Tiberio La Torre, figlio del boss di Mondragone Augusto La Torre.

Il giudice Ivana Salvatore, letti gli atti del procedimento scaturito dalla denuncia per abuso d’ufficio e concussione di Tucci nei confronti dell’ex sindaco Schiappa, nonché dell’allora presidente della Protezione civile di Mondragone Domenico De Vita, esaminata la richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero Di Vico, letto l’atto di opposizione all’archiviazione proposta da Basilio Tucci, raccolte all’udienza camerale le conclusioni e sciogliendo la riserva in quella sede formulata, condivise e richiamate integralmente in tale sede le considerazioni poste a fondamento della memoria difensiva depositata dall’avvocato Alberto Tortolano – difensore di fiducia di Giovanni Schiappa – e posto che i fatti rappresentati dal querelante non apparivano idonei ad integrare il reato contestato ne’ di altra fattispecie penalmente rilevante, non apparendo certo idonee ad integrare il reato di abuso d’ufficio, come sembrava riconoscere pure l’opponente.

Quanto, poi, all’ipotizzata concussione, difettava del tutto nella vicenda in esame il requisito necessario della costrizione o, comunque, dell’abuso della qualità o dei poteri, avendo i diretti interessati Di Nardo e Grillo (opportunamente sentiti dal P.M.) smentito la ricostruzione dei fatti prospettata dal denunciante ex componente della Protezione Civile cittadina.

Ritenuto che, per quanto sopra detto, appaiono del tutto inconferenti i supplementi istruttori sollecitati dall’opponente attivista del Movimento Cinque Stelle, non ponendosi un problema di prova del fatto storico rappresentato in querela, ma di carenza degli elementi costitutivi del reato ipotizzato, che certamente non potevano essere integrati da altro alla luce delle dichiarazioni rese da Di Nardo e dal Grillo, entrambi all’epoca associati della Protezione Civile di Mondragone ed attivisti del Movimento Cinque Stelle come Tucci.
Considerato che andava, pertanto, disposta l’archiviazione del procedimento con restituzione degli atti al P.M. richiedente, Di Vico, per infondatezza della notizia di reato, il G.I.P. Salvatore disponeva l’archiviazione del procedimento a carico di Schiappa e De Vita.