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Il Comitato Provinciale Acqua Pubblica Caserta, aderente al MovimentoBlu, ha lanciato un appello al sindaco di Caserta Carlo Marino affinché “revochi la delibera” del 10 febbraio scorso (numero 17) relativa alla gestione del sistema idrico integrato, per “evitare che l’acqua pubblica finisca nelle mani di privati, per di più francesi”.

A sostenere l’appello tredici associazioni, ovvero Lipu Caserta, UISP Caserta, Comitato per Villa Giaquinto, Stop Biocidio, Comitato Fuochi-Marcianise, Terra-Caserta, Cobas Scuola-Caserta, Arcipelago, Arci-Caserta, Arciragazzi-Caserta, Italia Nostra Caserta, Spi-CGIL Caserta, USB.  Per il Comitato, il programma delineato dalla decisione del Comune è “volto alla privatizzazione del servizio idrico integrato”.

“In una prima fase, della durata di un lustro – si legge nell’appello firmato dai responsabili Mariella Natale e Fabio Di Gioia – si ipotizza l’affidamento del sistema idrico ad un soggetto pubblico, pertanto a una Spa a capitale pubblico o misto, e non a un Ente pubblico quale lo stesso Comune o un’Azienda speciale, come suggerito dall’esito referendario del 2011. In una seconda fase prevede che dopo soli 5 anni cessi l’affidamento alla società controllata dall’amministrazione locale, per trasferire le funzioni di gestione del servizio idrico al soggetto gestore unico indicato dall’Ente Idrico Campano. L’EIC sta costituendo una rete d’impresa che inglobi tutti i gestori della Campania (GORI, GESESA, ABC NAPOLI, Acqua Campania SpA, etc.) cui affidare l’intero sistema regionale. I soggetti in rete sono per lo più società controllate dalle multinazionali francesi Suez e Veolia. Per l’effetto il programma di cui alla delibera di giunta in contestazione destina l’acqua di Caserta al controllo delle Corporation galliche”.

“L’Eic – spiega il Comitatonon è ancora in condizione di provvedere direttamente all’affidamento del servizio, e consente agli Enti locali un affidamento temporaneo, per un periodo non superiore ai 5 anni, al soggetto che ritengono d’incaricare a condizione che non ostacoli il progetto generale di privatizzazione regionale. Una scelta, quella di Marino, in linea dunque con le indicazioni dell’Eic, ma che non trova concorde il Comitato, che chiede “la revoca della delibera d’indirizzo in parola e l’adozione di una delibera di Giunta di proposta al Consiglio, che esprima il serio intendimento dell’amministrazione di Caserta di ripubblicizzare la gestione idrica. Si chiede, altresì, che il Sindaco promuova presso il Consiglio comunale la costituzione di un’Azienda speciale cui affidare il servizio idrico integrato con una durata trentennale blindando così l’acqua pubblica di Caserta, e riconoscendo i diritti umani dei cittadini del territorio che gli hanno dato fiducia“.