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Caserta – Amministratori comunali contro migranti e rifugiati ma solo per gioco. Anzi,  la partita amichevole di basket che sabato prossimo alle 15 al “Palafrassati” di via Borsellino vedrà in campo la una squadra dell’Ente di piazza Vanvitelli e la compagine di migranti “Stella del Sud” facenti parte del progetto Sprar sarà per dire no ad ogni forma di razzismo e discriminazione.

L’iniziativa, che vedrà sul campo di basket casertano il sindaco Carlo Marino, il presidente del consiglio comunale  Michele De Florio, assessori e consiglieri sfidare i migranti della “Stella del Sud”,  rientra nel progetto “SportAntenne” della Uisp Nazionale che fa riferimento al Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020 del Ministero dell’Interno ed Unione Europea.

È iniziato a fine 2016 attraverso la rete tra la Uisp, l’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e molte realtà sportive e associative in tutta Italia. L’obiettivo è quello di prevenire e combattere le discriminazioni dirette e indirette fondate sull’origine etnica nei confronti di cittadini di Paesi terzi.

Sono 16 le città coinvolte in tutta Italia. A Caserta la rete vede protagoniste, in qualità di partner nazionali del progetto, le squadre Stella del Sud (basket) e RFC Ska Lions Football Club (calcio).

SportAntenne punta a contrastare la discriminazione in tutti gli ambienti della vita di un cittadino migrante, non ultimo nel rapporto con le istituzioni.

“Caserta – ha spiegato il sindaco Carlo Marino – è una città fortemente antirazzista, accogliente e dai grandi valori di umanità. Inoltre, qui è in atto uno dei progetti Sprar migliori d’Italia, con la presenza di circa 200 rifugiati perfettamente integrati nel nostro tessuto sociale, che svolgono attività di pubblica utilità, in primis il Piedibus, dando un prezioso contributo alla comunità”.

“Questa amichevole di basket – ha aggiunto il presidente del Consiglio Comunale, Michele De Florio – è un’ulteriore iniziativa che dimostra quanto sia avanti il processo di integrazione nella nostra città. Siamo un modello a livello nazionale nel campo dell’accoglienza e lo sport costituisce un formidabile strumento di inclusione e di lotta ad ogni forma di razzismo e di discriminazione”.