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Ancora una settimana e scadranno gli ammortizzatori sociali per circa 60 lavoratori dell’ex Firema, oggi Tfa, azienda da due anni di proprietà della multinazionale indiana Titagarh che produce carrozze ferroviarie con stabilimenti a Caserta, Milano, Spello (Perugia) e Tito (Potenza). I sindacati dei metalmeccanici lanciano l’allarme, e chiedono al Ministero del Lavoro, a quello dello Sviluppo Economico e alla Regione di “individuare tutte le necessarie e possibili soluzioni di proroga dell’ammortizzatore, a tutela dei lavoratori”.

La Cassa integrazione guadagni in deroga scade il 3 novembre; due giorni fa nel corso della riunione tenutasi al Mise tra sindacati, Governo e azienda, non è stata data alcuna risposta alla problematica degli ex dipendenti Firema che non sono rientrati nel circuito produttivo nonostante gli accordi presi nel luglio 2015, quando il Governo diede il via libera alla cessione dell’azienda, allora commissariata, alla cordata capeggiata dagli indiani, che promisero di riassorbire tutta la forza lavoro; ciò è avvenuto solo in parte, in quanto l’azienda ha riassorbito dal 2015 solo una quarantina degli oltre 120 lavoratori esclusi dalla cessione, mentre altri venti dipendenti circa sono stati licenziati.

Da ultimo, nell’incontro tenutosi due giorni fa, la proprietà ha spiegato che con le commesse lavorative attuali c’è piena saturazione dei livelli occupazionali fino ad agosto 2018, dunque non assumerà ulteriori unità per quasi un altro anno, poi se arriveranno altre commesse si vedrà; una risposta che ovviamente non convince i sindacati, chie chiedono di percorrere tutte le vie possibili per far rientrare gli ex dipendenti.