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“Il bullismo non è soltanto un fenomeno da studiare nella sua fenomenologia, ma è sopratutto da indagare nelle sue cause. A mio avviso la causa primaria sta nel vuoto educativo che c’è nelle famiglie che hanno perso la loro missione educativa”.

Parole dure quelle pronunciate ieri da don Antonello Giannotti a chiusura del convegno sul “Cyber bullismo: conoscerlo per combatterlo” organizzato alla “sua”chiesa del “Buon Pastore” di Caserta in occasione della seconda Giornata Mondiale contro il Bullismo ed il Cyber bullismo.

“Oggi c’è un vuoto enorme in queste realtà – ha spiegato don Antonello –  Educare significa dare ai figli bei ricordi in modo che questi, lasciati nella coscienza dei figli, diano esempio nelle scelte della vita. Quanti ragazzi hanno buoni ricordi da parte dei genitori? A mio avviso occorre stare con i figli, dedicare a loro tempo, ascoltarli, e aiutarli a crescere offrendo loro modelli di vita che stimolino la capacità critica nei confronti di modelli autodistruttivi e falsi. Educarli al dono di sé e al rispetto dell’altro è fondamentale, come fondamentale è avvicinarli al mondo della sofferenza, perché questo aiuta tantissimo”.

Organizzato nell’ambito delle attività del progetto parrocchiale “Nuovi stili di Vita” in collaborazione con Co.De.Si. Caserta (Comitato per il Decoro e la Sicurezza urbana) e Associazione Nazionale Polizia di Stato (Sezione “F. Masone” – Caserta), il convegno ha annunciato altri e imminenti appuntamenti di confronto sui temi della famiglia e dei giovani.