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Caserta – A distanza di mesi dalla montata indignazione e falso stupore, nulla si è mosso rispetto alla classifica pubblicata dal “Sole 24 Ore” che relegava la provincia di Caserta all’ultimo posto per qualità della vita tra le 110 province italiane.

E seppure più giù del fondo la politica del territorio dimostra ogni giorno di saper anche scavare, dalla Cgil di Caserta arriva l’invito a frenare la deriva. “Questa situazione ci indigna profondamente – ha dichiarato la segretaria generale Camilla Bernabei – La nostra provincia vive problematiche di una gravità inaudita che le istituzioni si ostinano a non voler affrontare adeguatamente”.

Poi la Bernabei rinfresca la memoria: “Siamo alle ultime posizioni per quasi tutti gli indici considerati: LAVORO, con tassi di disoccupazione tra i più alti d’Europa, un tema sul quale da mesi abbiamo scritto a tutti i parlamentari del territorio una approfondita e circostanziata lettera, sollecitandoli a d intervenire, e alla quale non abbiamo avuto alcuna risposta, a dimostrazione di totale indifferenza al problema. RICCHEZZA E RISPARMIO, con gli acquisti in continua diminuzione. AMBIENTE, il tema della “terra dei fuochi” è ormai noto a tutti ma il gravissimo incendio di ieri sera in un’azienda di riciclo e recupero di rifiuti nell’area industriale di Caivano sottolinea con forza l’inadeguatezza del decreto del Ministro Costa; la questione della vigilanza viene infatti affrontata in maniera del tutto superficiale e non avrà nessuna ricaduta poichè se non si prevede l’introduzione di personale aggiuntivo si rischia solo di sottrarre personale ad altri servizi essenziali. GIUSTIZIA, dove scontiamo la chiusura del tribunale di Caserta e strumenti insufficienti; CULTURA, dove al di là di alcuni eventi sovvenzionati con grosse somme, manca una programmazione strutturale e che possa incidere nel lungo periodo sulla formazione culturale ed accademica della popolazione più o meno giovane.”

“Questi sono dati che parlano chiaro: si peggiora il primato dello scorso anno, peggio di Terra di Lavoro, quest’anno, nessuno”.

“L’unico indice nel quale Caserta non raggiunge il solito primato negativo – ha aggiunto Emanuela Borrelli, responsabile Politiche sociali della Cgil – è quello della demografia: siamo una terra giovane, ma quali opportunità possiamo dare alle nuove generazioni se manca la sicurezza di un posto di lavoro, un ambiente salubre, idonei strumenti per crescere culturalmente, servizi essenziali per fronteggiare e superare le difficoltà?”

Lo stato delle politiche sociali in provincia è infatti disastroso: nonostante fondi erogati per milioni di euro, gli Ambito socio-territoriali continuano dimostrarsi assolutamente inadeguati nella programmazione e implementazione di servizi essenziali per i minori, gli anziani, i disabili e le famigli in stato di povertà della provincia di Caserta”.

“Ci appare dunque estremamente chiaro che le energie profuse da alcuni amministratori locali nell’alzare le cosiddette barricate contro i migranti, siano essenzialmente una potente arma di distrazione di massa per evitare che i cittadini di questa provincia riflettano sulle vere problematiche che ci attanagliano”.