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Dopo i ritardi nell’avvio, le lamentele di bimbi e genitori, e un tira e molla giudiziario tra azienda e Comune, è stato sospeso il servizio di mensa nei due istituti comprensivi di San Nicola la Strada (Caserta). Una decisione presa dal sindaco Vito Marotta “nell’interesse della salute dei bambini”, viste le tante vicissitudini relative alla qualità del cibo accadute durante l’anno, ma che ha scontentato tanti genitori, impegnati ora in continui tour de force per andare a riprendere i bimbi ad orari in cui lavorano, e tanti piccoli alunni, costretti a rinunciare all’orario prolungato, e dunque alle attività scolastiche pomeridiane.

“I veri danneggiati – lamenta una mamma – sono i bimbi nel loro diritto allo studio; senza mensa tornano a casa, perciò chiediamo al sindaco di provvedere a riattivare quanto prima il servizio”. Un padre spiega di essere stato costretto “a pagare una persona per tenere mio figlio il pomeriggio. Il sindaco avrebbe dovuto gestire la situazione da buon padre di famiglia, evitando di attendere così tanti mesi per metterci una pezza”. Il servizio mensa, affidato ad un’azienda privata, era partito già in ritardo, il 6 novembre scorso, a causa delle “lungaggini legate ai procedimenti giudiziari relativi alla gara d’appalto ed al seguito dei dovuti controlli circa la verifica dei requisiti”, aveva spiegato il Comune. Dopo l’avvio si sono susseguiti i problemi, con i bambini che si lamentavano per la non buona qualità del cibo, e preferivano in molti mangiare pasta in bianco, e i genitori riunitisi in un comitato che assaggiava le pietanze che dovevano essere servite a scuola. Ad inizio anno altro episodio poco piacevole, con una mamma che ha avvertito un brutto odore uscire da una vaschetta contenente pasta e ceci, provocando l’arrivo dei carabinieri della locale stazione, che hanno prelevato il campione “incriminato“. Il Comitato ha redatto varie relazioni per segnalare la scarsa qualità del cibo, dal canto suo il Comune ha più volte ammonito l’azienda, chiedendole di rispettare anche il capitolato d’appalto; le diffide hanno riguardato gli orari di consegna, le grammature degli alimenti (così come stabiliti nelle tabelle dietetiche Asl), e altre criticità sono riscontrate in merito ai condimenti, alla qualità della frutta. Dopo Pasqua il Comune ha rotto gli indugi, e con una nota del 5 aprile ha deciso di sospendere il servizio mensa da lunedì 8 aprile. L’azienda ha fatto ricorso al Tar Campania, che ha sospeso in via cautelare la decisione dell’ente, con il servizio ripristinato dal 10 aprile; il sindaco Marotta, senza perder tempo, ha però presentato altra documentazione al Tar, che in pochi giorni ha revocato la precedente decisione cautelare dando ragione al Comune, che ha potuto così fermare nuovamente il servizio.