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Carinola (Ce) – La Polizia Peniteziaria ha trovato e sequestrato quattro cellulari che erano stati nascosti in alcune celle del carcere di Carinola (Caserta); gli apparecchi, introdotti illecitamente, erano stati occultati nelle televisioni dai detenuti, che sono stati denunciati. Tra i cellulari trovati vi era uno smartphone con due sim-card; i poliziotti della Penitenziaria hanno inoltre trovato caricabatterie rudimentali. A dane notizia dell’attività di perquisizione è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), che esprime “apprezzamento per l’operazione svolta dagli agenti penitenziari, che continuano a lavorare con grande attenzione e professionalità, pur senza l’ausilio di adeguati mezzi; ai poliziotti va riconosciuta una meritata compensa”. Capece lancia poi l’allarme sul fenomeno dell’introduzione di telefoni cellulari e droga della droga nei penitenziari, sia per adulti che per minori, in un momento già complicato per la sospensione dei colloqui con i familiari causa pandemia; “un fenomeno preoccupante e in aumento – dice il sindacalista – come dimostrano il sequestro di Carinola e  gli svariati tentativi, sventati dalla Polizia Penitenziaria in tutta Italia, di occultare droga e telefonini e introdurli poi all’interno delle carceri. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama ovviamente l’interesse degli spacciatori, che tentano di trasformare la detenzione in business. Per questi motivi il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha disposto l’intensificazione dei controlli da parte della Polizia penitenziaria in tutte le carceri” conclude Capece.