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La realizzazione di 4 nuovi Centri Commerciali nella zona est della città tiene alta la tensione nella compagine di maggioranza del sindaco Carlo Marino.

Dopo il primo grido d’allarme lanciato dal consigliere Antonio Ciontoli contro una ipotesi definita nefasta per il commercio cittadino e la richiesta di rivedere il piano di rilascio delle licenze, è arrivata l’interrogazione consiliare di Gianluca Iannucci che sollecita chiarimenti in merito alle ultime autorizzazioni rilasciate nell’area che va da via Borsellino alla ex 167, e sull’opportunità di procedere ad una sospensione dei lavori in autotutela. Il tutto mentre si avviava la raccolta firme tra tutti i consiglieri dell’assise  per chiedere la sospensione del Siad (Strumento di Intervento per l’Apparato Distributivo cittadino) e con esso il rilascio di nuove autorizzazioni commerciali in attesa dell’approvazione del piano urbanistico comunale.

Una querelle che, di contro, ha visto la minoranza consiliare in quasi totale silenzio.

 Fino ad oggi non siamo ancora intervenuti in prima linea su questo tema perché avevamo bisogno di studiare le carte e le normative  – spiega Francesco Apperti Speranza per Caserta – dalle quali, purtroppo, ne è emerso un quadro complesso che si sta rivelando in questi giorni. Di fatto – spiega la città è vittima sia di una legge regionale che nel 2014 recepisce indirizzi comunitari in materia di liberalizzazione del commercio, sia di una inefficienza della politica che dopo 10 anni ancora non riesce ad approvare un piano urbanistico comunale che possa proteggere le residue aree verdi ed al tempo stesso tutelare i piccoli esercizi commerciali e favorire la nascita di centri commerciali naturali”.

” Una politica che ha comunque le sue grandi colpe – precisa Apperti – per non aver saputo tutelare la città con altri strumenti, nonostante il Siad, come ad esempio opportune varianti di PRG per trasformare zone F3  (ad oggi ancora disponibili per la realizzazione di aree commerciali frammiste a spazi verdi e attrezzature pubbliche) in zone a maggior tutela come ad esempio la F2. Molto grave che queste scelte, e parlo dei 5 nuovi grandi esercizi commerciali in realizzazione, siano prese esclusivamente dal settore delle attività produttive senza alcun collegamento con la parte che sviluppa l’urbanistica e senza una adeguata informativa verso i consiglieri comunali, che comunque rappresentano tutta la cittadinanza. E’ impossibile, credo, lavorare correttamente al PUC se continuano a cambiare le carte in tavola “.

“La situazione non è semplice – conclude Apperti –  ma la politica deve essere coraggiosa anche se il tempo è già scaduto. Parteciperemo ad ogni azione in consiglio comunale che possa almeno sospendere, per una opportuna riflessione, questa aggressione verso il territorio e verso il piccolo commercio”.