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Caserta – L’amministrazione comunale targata Carlo Marino si preoccupa del decoro in città pensando alle insegne pubbliche che esercizi commerciali e professionali espongono.

E in una città flagellata da buche, spazi verdi abbandonati, soste e viabilità dove il rispetto delle regole è un eufemismo, ecco che spunta la delibera di giunta che approva il Regolamento per le insegne di esercizio e per le targhe professionali, atto che ora sarà presentato al Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva.

L’obiettivo prioritario,  suggerito dagli assessori Emiliano Casale e Tiziana Petrillo, titolari rispettivamente delle deleghe alle Attività Produttive ed al Decoro Urbano dell’Amministrazione, è la lotta all’abusivismo per il ripristino della legalità a vantaggio del pubblico decoro, attraverso una regolamentazione organica della materia che possa dare all’utenza ed agli operatori interessati uno strumento di indirizzo chiaro.

La principale novità del nuovo regolamento è rappresentata dalla “Zonizzazione”, la suddivisone della città in due zone nelle quali le regole di installazione sono differenti: la Zona A “Area di interesse storico” e la Zona B “Area di rispetto”.

In particolare, in Zona A saranno vietate le insegne di tipo luminoso, tranne che per le farmacie, con una uniformità di dimensioni. Proprio per le farmacie, nello specifico, sono state inserite importanti novità riguardanti l’installazione della ‘croce luminosa’ fino 15 metri di distanza, al fine di rendere più visibile agli utenti l’ubicazione degli esercizi.

“Mettiamo finalmente ordine – hanno spiegato gli assessori Casale e Petrillo – su una tematica molto delicata, con l’obiettivo di rispondere alle legittime esigenze di commercianti e professionisti ma, nel contempo, di restituire alla città un decoro urbano degno di un capoluogo turistico come Caserta. Regole precise e chiare che permetteranno di contrastare l’installazione selvaggia di targhe e insegne ed avere una città più bella. La proposta di regolamento sarà portata ora all’attenzione della Soprintendenza, delle Commissioni consiliari competenti e poi in discussione al Consiglio Comunale dove sicuramente incontrerà l’assenso di tutti i consiglieri”.