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Caserta- In soli sette mesi le fiamme hanno mandato in fumo circa 75mila ettari di zone boschive italiane, l’equivalente di più di 100mila campi di calcio.

E la città di Caserta, con 3.064 ettari bruciati, risulta la decima provincia in Italia secondo i dati ISPRA.

Le cause degli incendi sono per lo più derivanti dalla volontà umana. Moventi criminosi intenti a colpire terreni che non si è riusciti ad acquistare, a ottenere coattivamente pascoli non concessi, o anche a forzare sulle assunzioni nella gestione, nella manutenzione, nella cura, nella prevenzione dei rischi dei boschi, nel loro controllo, o premere sulle assunzioni nel corpo dei Vigili del Fuoco, o sull’utilizzo di mezzi privati per spegnere un incendio, vista l’esiguità di quelli a disposizione dall’amministrazione pubblica.

Insomma una serie di fattori delittuosi che speculano sull’ambiente, con tutti i rischi idrogeologici e di biodiversità che ne derivano, e lucrano sulla salute dei cittadini che, anche se lontani dagli incendi, subiscono loro malgrado il doppio inquinamento del territorio e dell’aria.

Una prassi ormai annuale a cui la politica e la cittadinanza cittadinanza attiva vogliono mettere un freno.

Se ne parlerà martedì prossimo, 3 ottobre alle 17.30 nella sala conferenze della Biblioteca Diocesana.

Un’assemblea pubblica dal titolo “I Colli Tifatini in fiamme – Cause, Prevenzione, Contrasto, Ripristino” organizzata dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S.Pietro” in collaborazione con Legambiente Campania e Legambiente Caserta, e a cui hanno aderito l’Ufficio Diocesano della Salvaguardia del Creato, la Caritas Diocesana, le parrocchie dei colli tifatini, la Fondazione Ad Astra, l’Associazione “CasertAzione”,l’Associazione “S.Rufo rinasce”, il Forum Terzo Settore, il Centro Sociale “ex Canapificio”, il Liceo Artistico “San Leucio”, il Liceo “Manzoni”, l’ITIS “Giordani”, l’Associazione Genitori “A.GE” Caserta e la Pro Loco “Casali del Carolino”.

Tra i relatori che interverranno dopo i saluti del Vescovo di Caserta D’Alise, il Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto,  il Procuratore Aggiunto di Santa Maria Capua Vetere Antonio D’Amato,  il Generale dei Carabinieri Sergio Costa, il Comandante Provinciale Vigili del Fuoco Luciano Buonpane,  il referente della Protezione Civile Regione Campania Domenico De Lucia,  Anna Savarese, Vicepresidente Regionale Legambiente, e Carlo Marino, sindaco di Caserta.