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La cooperativa sociale Apeiron ha ritirato nei giorni scorsi 171 tonnellate di compost per le sue produzioni biologiche dall’impianto di compostaggio gestito da Salerno Pulita. Lo rende noto la stessa coop, che fa sapere che “il compost sarà utilizzato come ammendante per le nostre coltivazioni biologiche, nei terreni confiscati alla criminalità organizzata nei comuni di Pignataro Maggiore e Santa Maria la Fossa”. Nei terreni sono banditi i trattamenti chimici e si sta utilizzando, quindi, il compost prodotto con gli scarti di cucina delle famiglie di Salerno (il cosiddetto “organico”). “Sui terreni – dice Emiliano Sanges, presidente di Apeironvengono coltivate produzioni autoctone e quasi scomparse quali la zucca napoletana o una storica varietà di pomodoro dell’Agro nocerino, di forma tonda che tende un po’ ad allungarsi, ottima per fare le passate oltre che i vigneti, intitolati a Don Peppe Diana, dove prende vita l’Aglianico, il Fiano e la Falanghina. Quella offertaci da SalernoPulita è un’opportunità per noi e per il territorio“. “Nell’impianto della zona industriale che il Comune di Salerno ha dato in gestione alla società partecipata, è ripresa da un anno – spiega Antonio Ferraro, amministratore unico di Salerno Pulitala produzione di compost, che è un buon ammendante per l’agricoltura. Ogni singolo lotto di produzione è certificato da un laboratorio scelto tra quelli autorizzati dal Ministero per le Politiche agricole. L’utilizzo in agricoltura è auspicabile, ma il compost può essere utilizzato anche in altre attività, quali le bonifiche e le rigenerazioni ambientali“.