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Caserta – Sanzioni per 50mila euro e dieci automezzi che trasportavano rifiuti sequestrati su 60 controllati. È il bilancio dell’attività di contrasto alle violazioni ambientali nell’area del Casertano ricadente nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, realizzata dal Gruppo Carabinieri Forestale di Caserta. Un’attività che ha confermato il fenomeno delle “ditte di fatto”, completamente a nero, dedite ad attività cosiddetta di “svuota-cantine” o di raccolta di materiale ferroso, operanti abusivamente nel settore dei rifiuti. Si tratta di piccole aziende che hanno un impatto rilevante sotto il profilo ambientale, in quanto i rifiuti trasportati vengono illecitamente riversati nelle campagne e sovente bruciati. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale del Gruppo di Caserta e della Stazione Carabinieri Forestali di Marcianise hanno organizzato posti di controllo nelle vicinanze di siti ed impianti operanti nel ciclo dei rifiuti, nonché nei pressi delle maggiori vie di comunicazione degli agglomerati urbani della provincia casertana, con particolare riferimento al territorio dell’agro-aversano. Nel mirino dei carabinieri i mezzi che trasportano rifiuti, che sono stati seguiti dal luogo di produzione al sito di smaltimento; è emerso che un mezzo su sei era fuori legge perché sprovvisto dell’Iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Inoltre a San Prisco è stato scoperto un sito di circa 1600 metri quadrati stracolmo di rifiuti e posto in sequestro: qui il titolare dell’area, che è stato denunciato, aveva da poco cessato l’attività di “svuota cantine”. Durante i controlli una pattuglia dell’Esercito Italiano operante nell’ambito dell’operazione Strade Sicure, ha sorpreso in flagranza un contadino mentre abbandonava con un trattore su terreni agricoli delle campagne di San Tammaro rifiuti non pericolosi.