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Santa Maria Capua Vetere (Ce) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Fabrizio Ferrante dei Radicali sulla situazione venutasi a creare nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: 

“A seguito della positività di un medico e di un infermiere in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, i Radicali per il Mezzogiorno Europeo lanciano l’allarme e chiedono alle istituzioni di evitare che il carcere si trasformi in un focolaio del virus con enormi conseguenze sul sistema sanitario. Allarme lanciato attraverso le parole del segretario dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo, Raffaele Minieri, avvocato e membro della direzione nazionale di Radicali Italiani. Queste le sue parole: “Da notizie di stampa abbiamo appreso con grande preoccupazione che un medico e un infermiere in servizio presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, “F.Uccella”, sono risultati positivi al Covid 19. Sempre da medesima fonte abbiamo rilevato che sono stati sottoposti a tampone 70 operatori della struttura senza che ad oggi si sappia ancora l’esito di tali controlli. Tuttavia allo stato non ci sono pervenute notizie in ordine a se e a quanti tamponi siano stati fatti ai detenuti. Inoltre è assolutamente necessario conoscere quali protocolli siano stati adottati sia per tutelare i detenuti e chiunque entri in contatto con loro (magistrati, avvocati, agenti della polizia penitenziaria) sia per evitare l’esplosione di un focolaio all’interno del carcere che potrebbe avere effetti gravissimi sui posti di terapia intensiva delle strutture sanitarie del territorio. Per questa ragione abbiamo inviato una richiesta al Direttore del carcere, al Dirigente dell’Asl, al Presidente del Tribunale di Sorveglianza, al Garante regionale dei detenuti, al Presidente della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere, per sapere quali iniziative sono state poste in essere. Altresì abbiamo rivolto il medesimo appello al Presidente della Regione Campania, a cui chiediamo di profondere il massimo impegno per tutelare tutta la popolazione carceraria (detenuti e personale) ricordando che un contagio in carcere avrebbe proporzioni ed effetti non paragonabili a nessuna festa di laurea o corsa al parco”.

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