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Caserta – “Davvero una brutta storia. Mortificata la dignità delle atlete e dello staff della Volalto: se avessero avuto un po’ cuore, che è quello che in realtà manca ai comandanti del vapore della Lega Pallavolo Femminile, oggi non ci saremmo ritrovati in questa situazione“. Lo dichiara il presidente della Volalto Caserta 2.0, Nicola Turco, in seguito alla trasferta di Bergamo poi non giocata per la tardiva sospensione della Lega.
Alle richieste, legittime, di sospensione della gara – motivate anche in un documento firmato da atlete e staff – la Lega ha risposto con un secco “no”, con il chiaro obiettivo di dimostrare che sono loro a decidere. Morale della favola: a 2 ore dal fischio di inizio delle partite si è deciso di sospendere e rinviare il tutto. Con buona pace di atlete e staff della Volalto che, adesso, sono finiti in quarantena. Le atlete Ghilardi e Trevisiol ed il coach Malcangi da Bergamo sono partiti alla volta delle loro rispettive abitazioni e si sono messi in quarantena. In quarantena presso le loro abitazioni anche l’atleta Ameri (in Puglia), il secondo coach Di Rauso (a Caserta), il fisioterapista a Caserta, l’accompagnatore della squadra Milon (ad Aversa), l’atleta Misceo (a Lusciano, paese dove abita anche il presidente Turco), l’atleta Mastroianni (a San Nicola la Strada). Quarantena, infine, anche per il capitano Dalia che ha dovuto optare per un’altra abitazione, dal momento che i suoi genitori, che vivono a Roma, sono anziani.
E’ stata la stessa società di volley a diffondere la lettera ricevuta dal sindaco di Caserta, Carlo Marino, in cui invita le atlete e lo staff che si erano recati a Bergamo per giocare il match contro la Zanetti, poi non disputato per la sospensione del campionato di serie A1 femminile, a mettersi in quarantena per 15 giorni come prevede il Decreto della Regione Campania.