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di Antonio Pisani e Michela Formisano

Caserta – La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il dissequestro temporaneo della Sala delle Dame nell’ala settecentesca dell’appartamento reale, dove domenica 10 dicembre è avvenuto il distacco dell’intonaco dal soffitto del vano finestra, e delle cinque sale che la precedono lungo il percorso di visita. La decisione della Procura è avvenuta su istanza del Direttore della Reggia Mauro Felicori.

Il provvedimento permette di riprendere i lavori necessari, che gli uffici del museo patrimonio dell’Unesco avevano subito avviato per provvedere alla conservazione e catalogazione dei frammenti di intonaco distaccatisi dall’intradosso della piattabanda del vano finestra; gli interventi era stati disposti in via cautelativa anche per verificare lo strato di adesione dell’intonaco nei vani finestra del prospetto meridionale dell’appartamento storico e negli intradosso voltati delle sale adiacenti. Le visite agli Appartamenti storici, rende noto la direzione, proseguiranno lungo un itinerario alternativo individuato subito dopo il crollo. Intanto proseguono le indagini della Procura retta da Maria Antonietta Troncone sulla cause del crollo e sul rispetto del piano di sicurezza nella Reggia, visto che l’intonaco ha ceduto lungo il percorso di visita cadendo su una panchina dove di solito siedono turisti o custodi; domenica 10 dicembre non c’era nessuno, ma gli inquirenti vogliono comunque capire se le vie di fuga sarebbero state garantite.

Anteprima24, in un pezzo dell’11 dicembre scorso, ovvero il giorno dopo il crollo nella stanza delle Dame, aveva già segnalato che le uscite di sicurezza erano serrate da catenacci dietro cancelli chiusi a chiave, nascoste dietro eleganti tende color avorio, e mancava qualsiasi segnaletica che ne indicasse l’esistenza. Inoltre l’unica via di uscita per andare via dalla Sala del crollo, restava quella che, attraverso la Sala del Presepe, arriva al piccolo ballatoio e alla scala  strettissima che spunta alle spalle dei due leoni marmorei della grande scalinata monumentale. Restano rigorosamente chiuse e nascoste infine le due porte di sicurezza, quella esistenti all’inizio e quella fine del percorso museale.