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Una delegazione dell’Onu ha fatto visita al Consorzio Asi di Caserta per valutare l’impatto di alcuni progetti realizzati dall’ente nel campo della sostenibilità ambientale e dell’integrazione socio-culturale, in particolare il piano “Mi riscatto per il futuro”, che prevede l’impiego dei detenuti per lavori di pubblica utilità nell’Area di sviluppo industriale di Caserta.

La Presidente del Consorzio Asi Caserta Raffaela Pignetti ha guidato la rappresentanza dell’Onu – Unodc (l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine), composta da  Flavio Mirella (Chief Co-financing and Partnership Section Unodc) e da Claudio La Camera (Senior Advisor Unodc); presente anche Vincenzo Lo Cascio del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), che ha spiegato, in relazione al progetto per l’impiego dei detenuti, che “la sede di Caserta è stata indicata come una delle più importanti d’Italia per la buona pratica che con questo progetto stiamo acquisendo”. I delegati Onu hanno valutato il “modello ASI Caserta” come best practice di sviluppo sostenibile e di cooperazione pubblico/privato. “L’esperienza di sviluppo che abbiamo trovato nell’area industriale della provincia di Caserta può essere promossa a livello internazionale – ha dichiarato Flavio Mirella – le strategie ambientali, sociali e culturali messe in piedi dalla governance del Consorzio rappresentano un esempio chiarissimo di come si lavora a progetti di sviluppo mettendo in rete le istituzioni”. “Sono orgogliosa – ha detto Raffaela Pignetti – dell’interesse delle Nazioni Unite al modello di sviluppo su cui stiamo lavorando per la crescita del territorio con progetti per il potenziamento delle infrastrutture, la riqualificazione, la sostenibilità, l’integrazione socio-culturale”.