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di Anna Rita Santabarbara

Caserta – Dopo Matteo Salvini è la volta di Luigi Di Maio. Questa sera, alle 19, il leader 5 stelle ha raggiunto Caserta, dove ha esposto i principali temi del programma del suo partito politico presso il Teatro Comunale in via Mazzini. Una manifestazione che ha avuto grande successo presso un pubblico particolarmente caloroso. In breve, il teatro si è riempito e molti hanno dovuto accontentarsi di seguire la conferenza dall’esterno, in strada, per mancanza di posti a sedere.

Dal lavoro al reddito di cittadinanza, dalle pensioni alla burocrazia. Diversi sono stati gli argomenti messi in campo da Di Maio, che ricorda come il Movimento 5 Stelle sia diventato in pochi anni il primo partito del Paese, arrivando da solo “a superare anche le coalizioni”. Le motivazioni dietro tale successo, secondo il leader grillino, sono dovute al fatto che il M5S si interessa dei “problemi reali del paese e della sua gente”. A partire dal lavoro. Di Maio ricorda che la disoccupazione in Italia viene calcolata tenendo conto di chi lavora da una parte (i cosiddetti cittadini attivi) e chi, invece, un lavoro non ce l’ha (cittadini inattivi). “Ebbene”, ricorda Di Maio, “tra i cittadini attivi vengono conteggiati anche quei giovani che in mancanza di lavoro qui in Italia sono costretti a cercarlo all’estero: gli espatriati diventano attivi”. Il che significa che i dati della disoccupazione, spiega il leader pentastellato, esprimono un miglioramento della situazione relativa all’occupazione che non corrisponde alla realtà. “Ci convincono che la colpa è nostra se non riusciamo a realizzarci”.

Questa discrepanza tra dati percentuale e situazione reale è stata definita da Di Maio come “dittatura dell’ottimismo”. Ed il problema lavoro è strettamente legato a quello delle pensioni. “Nel 2050”, continuando di questo passo, “l’Italia sarà il paese con più anziani al mondo. Non potremo più pagare le pensioni.” Il primo passo diventa, allora, l’abolizione della legge Fornero. “Per abolire la legge Fornero bisogna applicarla per prima ai politici”, si infiamma Di Maio dinanzi ad una platea in delirio. E ancora, ribadisce i pilastri del programma elettorale proposto dal movimento: reddito di cittadinanza, incentivi alle famiglie con figli sul modello francese, snellimento della burocrazia. “Perché non è possibile che in Italia si faccia una nuova legge ogni 2 giorni e mezzo”.

Cambiamento, la parola più volte usata durante la manifestazione. Un cambiamento che coinvolge anche la scuola. “Il M5S dice no alla Buona Scuola”, precisa Di Maio, e rilancia: “bisogna investire sulla ristrutturazione dell’edilizia scolastica, sull’assunzione di docenti in base al fabbisogno, ma soprattutto creare classi con non più di 22 alunni”. “Io non voglio che mio figlio vada a scuola in una classe di 30 alunni”, critica aspramente Di Maio, riferendosi al nuovo tetto del numero di studenti per ogni classe stabilito dalla Buona Scuola.

Non sono mancate accuse agli ultimi scandali politici che hanno travolto la Campania e la famiglia del presidente De Luca, a seguito della pubblicazione e diffusione dell’inchiesta firmata Fanpage: “I politici, quello è il volto della camorra”, afferma duro Di Maio. E a sottolineare la situazione di particolare gravità in cui versa la Campania dal punto di vista ambientale e sanitario, soprattutto in quella zona maledetta nota come Terra dei Fuochi, è anche Vilma Moronese, candidata al collegio uninominale per il Senato a Caserta. “Chi nasce in Campania ha un’aspettativa di vita di 4 anni in meno rispetto al resto d’Italia. Anni che diventano 8 per chi risiede nell’area metropolitana di Napoli”. “Questi ultimi sette giorni di campagna elettorale valgono per i prossimi dieci anni”, ha concluso Luigi Di Maio.

Presenti alla manifestazione, oltre alla citata candidata Vilma Moronese, Alessia D’Alessandro, candidata alla Camera al collegio uninominale di Agropoli, Antonio Del Monaco, candidato alla Camera per il collegio uninominale di Caserta.