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Marcianise – A poche ore dalle dimissioni del consigliere comunale di maggioranza, Angelo Carusone, che ha lasciato la sua carica con una lettera al presidente dell’Assise Antimo Rondello e ai consiglieri tutti, arrivano le dichiarazioni sconcertanti del sindaco Antonello Velardi. Carusone, nella nota al Consiglio, aveva addotto motivi esclusivamente personali, ma il primo cittadino spiega – secondo il suo punto di vista – quali siano le reali cause del suo gesto.

Alle scorse elezioni – afferma Velardi – Carusone si candidò ma di fatto interruppe nelle battute finali la sua campagna elettorale: rimasero lui e la sua famiglia sconvolti dal ritrovamento di una lettera minatoria in cimitero, sotto la tomba dell’amatissimo figlio morto prematuramente. Di fatti lo fecero fuori dalla competizione.

Stavolta lo hanno indotto a lasciare dopo averlo inondato di lettere anonime e aver usato i siti giornalistici della camorra con articoli violenti e diffamatori. Lui non lo dice ma se n’è andato non riuscendo a sopportare questo uso costante di manganello, olio di ricino e pistole. Di fatti lo hanno fatto fuori anche stavolta”.

E poi, dice che sono chiari, allora come adesso sono, gli esecutori, i mandanti e i loro complici. “Si conoscono i loro nomi – sottolinea il primo cittadino – mancano solo le prove. Ma hanno lasciato impronte ovunque. Ringrazio Angelo per il lavoro svolto, per il suo entusiasmo, per la sua rettitudine. Il suo amore per la città non è stato mai in discussione, lui ha fatto crac sotto i colpi dell’intimidazione. Non è semplice e non è bello lasciare, viene il magone; ma non è neanche semplice sopportare agguati continui”.

Il sindaco Velardi spiega che la vicenda è un segnale del gravissimo clima che si respira in città, con l’imbarbarimento della lotta politica diventata guerra personale.

Ci aspettano altri agguati, altre minacce, altre intimidazioni. Ci aspettano tempi bui; li affronteremo con la serenità dei giusti, ma con grande amarezza. Ad Angelo un grande grazie e le mie scuse per quanto ha dovuto patire: non è vita questa, è solo barbarie. Prima o poi andremo via anche noi: non cerchiamo il martirio. A chi subentra, Luciano Buonanno, gli auguri di buon lavoro ma anche la commiserazione per quanto troverà”, conclude il primo cittadino.