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Una sorpresa apprezzatissima quella che il direttore Mauro Felicori ha riservato ai visitatori della Reggia di Caserta nella giornata che celebra Sant’Anna, patrona di Caserta.

Per la prima volta, infatti, è stata esposta la teca contenente le tre statue raffiguranti la Santa in compagnia della Vergine Bambina e di San Gioacchino, opera risalente ai primi decenni dell’800 quando gli appartamenti reali ospitavano il re Francesco I di Borbone e la sua seconda moglie Maria Isabella di Spagna.

L’eccezionale esposizione è  stata anche il pretesto per avviare uno studio specifico sul gruppo scultoreo devozionale lasciato da sempre chiuso nei depositi della Reggia. Lo stesso studio che oggi ha permesso di collocare la statua nella sua originaria collocazione, ossia nell’l’oratorio privato della Regina Maria Carolina, decorato tra gli anni 80 e gli anni 90 del Settecento, e dedicato alla Vergine Addolorata. La presenza di santi nelle Cappelle private, tra l’altro, offre informazioni interessanti sulle abitudini devozionali dei sovrani.

Dalla collaborazione con l’Archivio Storico della Reggia di Caserta (Resp. Angela Milano) e con il Laboratorio di Restauro (Luigi Iodice), l’Ufficio Patrimonio Storico Artistico della Reggia, nelle persone del Responsabile Giuseppe Oreste Graziano, Loredana Sortino e Maria Carmela Masi, che ha condotto le operazioni di studio e ricerca, è nata l’idea di esporre oggi la teca in legno mogano e vetro, nella sua cappellina originaria, su cui è applicata l’antica targa in bronzo con la scritta in latino «Joachim, et Anna Filia /tuo nos Filio reconcilia», allusiva della funzione mediatrice svolta dalla Madonna, Vergine e Piena di Grazia.