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Caserta – “La prima cosa nella vita è saper cogliere un’occasione. La seconda capire quando lasciarla perdere”. Anthony Acconcia, direttore generale del Consorzio Asi, cita Benjamin Disraeli per comunicare che non sarà della partita alle prossime Politiche del 4 marzo. Il suo nome era circolato per l’uninominale camerale di Caserta tra le file della lista Civica Popolare della Lorenzin. Ma a quanto pare il Pd non vuole lasciare nemmeno un collegio agli alleati tra quelli di Terra di Lavoro e ha posto il veto sulla candidatura di Raffaela Pignetti che, ironia della sorte, lavora proprio al fianco di Acconcia.

“Se è candidata la presidente del Consorzio Asi – dichiara Acconcia – non può esserci spazio per altre candidature provenienti dallo stesso ente. È una questione, come dire, di estetica politica, prima ancora che di ragionevolezza. Sono però grato a quelli che avevano pensato a me. E ancora di più sono grato a quanti si erano offerti di darmi una mano. Sono comunque contento di non interrompere il lavoro per il rilancio delle aree industriali di Caserta, cui ho dedicato tutto il mio impegno senza risparmio negli ultimi tre anni, con la soddisfazione, spero, di chiudere finalmente il bilancio in pareggio”.

La candidatura della Pignetti induce anche Raffaele Piazza di Insieme a un passo indietro e non lascia spazio nemmeno ai democrat cittadini quali il segretario Tresca e il giovane consigliere Donisi. Il vero nodo da sciogliere resta la candidatura nel collegio di Santa Maria Capua Vetere. Ormai è guerra aperta tra la Sgambato, Graziano e Oliviero, con quest’ultimo tornato in auge dopo la chiusura di LeU e la volontà dei vertici romani del partito di non perdere un serbatoio importante di voti.

Al camerale di Aversa, l’eurodeputato Nicola Caputo (incassata la deroga di Renzi) potrebbe avere la meglio sulla concorrenza se Raffaele Piccirillo, fedelissimo di Orlando, dovesse spuntarla nel collegio senatoriale di Caserta. L’altro uninominale del Senato andrebbe ad un sannita, così come il ‘listino’ che è stato opzionato da Umberto Del Basso De Caro. Per risolvere il complicato rebus delle candidature, oggi a Roma si svolgerà la Direzione nazionale del partito. Fonti interne ci hanno confermato che non saranno ancora ufficializzate le liste ma che la riunione sarà l’occasione per Matteo Renzi di chiedere e ottenere carta bianca sulla definizione dei candidati. Si prevede, quindi, un’ulteriore frattura interna al Pd che sta riuscendo nell’impresa di scontentare tutti: amministratori locali e rappresentanti dei territori, da un lato, e, circa un centinaio di parlamentari uscenti, dall’altro.