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Caserta – Mancano poco più di dieci giorni alle elezioni Politiche del 4 marzo e i candidati al Parlamento stanno producendo l’ultimo sforzo per convincere gli indecisi e coloro che hanno deciso di non votare, visto che anche per questa tornata elettorale si attendono numeri davvero alti per quanto riguarda l’astensionismo. Tra i più attivi, come abbiamo segnalato in precedenza, vi è l’europarlamentare Nicola Caputo, candidato per il Partito Democratico al Senato nel collegio uninominale di Caserta/Aversa.

Sto percorrendo migliaia di chilometri – ha dichiarato l’eurodeputato – sto girando in lungo e in largo il collegio senatoriale e tutti i comuni della provincia. Sto partecipando ad eventi ogni giorno, sto incontrando tantissime persone e ho incrociato anche qualche candidato, ma non i miei competitors: Vilma Moronese, Giovanna Petrenga e tutti i candidati al senato nel collegio uninominale degli altri partiti. A pochi giorni dal voto, credo sia giunto il momento di avere un confronto pubblico sulle idee per questa provincia e del perché siamo candidati”.

 Due sono le cose: o Caputo si sente talmente sicuro dei punti programmatici del Partito Democratico e crede che con la sua eloquenza possa riuscire nell’intento di portare nuovi voti al suo schieramento (che in questi giorni, lo diciamo con onestà intellettuale, non vive proprio il suo periodo migliore), oppure l’europarlamentare sta cominciando a credere ai sondaggisti, i quali prevedono una vittoria sul filo di lana del centrodestra nel collegio senatoriale di Caserta/Aversa con i pentastellati che potrebbero fargli un brutto scherzo al rush finale, ma che danno il centrosinistra distante di parecchi punti percentuali. Allora, in questo secondo caso, Caputo forse vorrebbe un incontro con i suoi competitors (come li chiama lui) al fine di demolirne le tesi pubblicamente perché comincia a farsi strada nel suo cuore il timore di una sconfitta e allora varrebbe la pena di tentare il tutto per tutto. A pensare male si fa peccato ma…

Intanto, il pidino non vuole neanche nominare la parola sfida in questo contesto. “Una sfida? No, si chiama democrazia e si basa proprio sul confronto fra punti di vista diversi. Io sono pronto, e credo anche i cittadini. Vediamo se lo sono anche Vilma Moronese, Giovanna Petrenga e tutti gli altri. Lancio un appello anche alle testate giornalistiche, regionali e locali, interessate ad ospitare e a moderare l’incontro in un clima di serenità, correttezza e rispetto delle regole, nell’interesse degli elettori”, conclude l’eurodeputato. Staremo a vedere se le candidate di 5 Stelle e di Fratelli d’Italia accetteranno la proposta. Personalmente, ne dubito fortemente.