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Caserta – Il super direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori non si tocca, neanche se le contestazioni arrivano dai turisti su internet o da reportage video- fotografici sulle condizioni in cui versano gli ambienti del monumento vanvitelliano.

E contro le contestazioni mosse a Felicori sulla cattiva gestione dei flussi turistici di domenica scorsa, prima domenica gratuita ai musei promossa dal Mibact, si mobilitano i Verdi che, con il conduttore radiofonico di Radio Marte Gianni Simioli, annunciano la mobilitazione per un flash mob pro Felicori.

Perché tanto sta facendo per la Reggia il direttore-manager Felicori, e i numeri di biglietti staccati negli ultimi anni lo dimostrano.

E se i danni arrecati al monumento da folle mal gestita, e non soltanto quelle di domenica scorsa, fanno chiedere conto dei piani di sicurezza inosservati o inadeguati rispetto alle necessità, ciò irrita. E irritano anche le osservazioni sulla polvere e lo sciattume che impera negli Appartamenti Storici, mentre la lentezza burocratica rallenta la gara di affidamento del servizio pulizia. La stessa lentezza burocratica che ha rallentato la manutenzione del Parco e del Giardino Inglese fino a ridurli a savana sotto i colpi della scorsa estate.

Ed è lo stesso direttore Felicori a commentare la faccenda, chiarendo che i danni agli Appartamenti sono stati arrecati in altri momenti e che la gestione “elastica” dei flussi di domenica scorsa è stato un errore da non ripetersi, meglio attenersi ai margini di capienza massima previsti dai piani di sicurezza.

“Il provvedimento del Ministro delle domeniche gratuite nei musei è molto positivo perché allarga il pubblico della cultura ma  – ammette il direttore – la gestione del provvedimento a Caserta è molto problematica: ci troviamo a dover garantire contemporaneamente la tutela del monumento e l’ordine pubblico. Se ci sono persone in attesa oltre il tetto stabilito propendo per farle entrare entro certi limiti. Talvolta, il tetto viene gestito in maniera elastica”.

Un’ammissione che non è stata sufficiente a sedare le polemiche, almeno non sul fronte dei Verdi casertani che, con una nota a firma di Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale e componente della Commissione cultura, alzano il tiro scagliandosi contro i sindacati, gli stessi che aspettano un incontro con il direttore dal 30 agosto per una concertazione sindacali che pianifichi tutto.

E se nel frattempo le situazioni precipitano, arrivano i fischi dei visitatori in primis. Ed è quello che è successo domenica scorsa, con visitatori in fila per ore e calca fuori controllo.

“Invece di polemizzare per ipotetici danni dovuti alla grande affluenza di pubblico alla Reggia di Caserta – si legge nella nota – i rappresentanti sindacali dei dipendenti avrebbero potuto proporre misure per tutelare quel bene, piuttosto che lamentarsi per le troppe presenze di turisti dovute soprattutto alla buona gestione degli ultimi tempi. Il lavoro del direttore della Reggia, Mauro Felicori, sta portando frutti insperati fino a pochi mesi fa, con Caserta che sta riconquistando quello spazio che merita nel panorama culturale e turistico italiano e internazionale”.

Peccato che siano gli stessi visitatori alla Reggia che da mesi segnalano i disservizi e la scarsa cura dedicata alla Reggia, utilizzando le piattaforme di promozione turistica internet e i social network che la stessa Reggia utilizza per comunicare e promuoversi.

 “Ora bisogna consolidare quel successo e polemiche come quelle di questi giorni o come quelle per l’eccessivo lavoro del direttore creerebbero solo danni alla Reggia – ha aggiunto Borrelli per il quale “bisogna invece mettere insieme gli sforzi per far sì che Caserta possa sfruttare al meglio la rinascita della Reggia avviando un circolo virtuoso in grado di far crescere tutta la città e non solo il sito museale. Una cosa è manifestare legittimi timori per la tutela della Reggia e di quanto vi è conservato, altro, invece, è lanciare allarmi ingiustificati e dettati da motivazioni diverse, a cominciare da quelle legate all’aumento di lavoro necessario per poter gestire l’enorme afflusso di visitatori” ha concluso Borrelli definendo Felicori, “un modello amministrativo che punta all’efficacia ed efficienza e quindi da imitare non da contrastare”.

Un tendere, certo, ma che prima di essere elevato a simbolo dovrebbe almeno raggiungere la meta di soddisfare le attese di un pubblico crescente e pagante invitato alla Reggia a suon di spot ed eventi.