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Caserta – Al di là del clamore mediatico e dell’indignazione sollevata ieri dagli esiti dell’inchiesta sui “furbetti del cartellino” portata avanti della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere con tanto di casi acclarati di assenteismo tra i dipendenti preposti alla vigilanza della Reggia di Caserta, oggi la domanda è: esiste alla Reggia un controllo interno che, al di là dei badge, rilevi l’effettiva presenza del personale di turno nelle postazioni indicate? Avviene così, ad esempio, nella stanze della coinquilina Soprintendenza per i BAPSAE di Caserta e Benevento, dove le verifiche random avvengono a cadenze settimanali almeno dall’entrata in vigore della riforma Madia.

Intanto nel merito della faccenda, che ha guadagnato alla Reggia la gogna mediatica e social, entrano i sindacati.

“In alcun modo difendiamo e giustifichiamo l’agire delle persone indagate, perchè per noi prima dei diritti ci sono i doveri – commenta Angelo Donia coordinatore provinciale della UIL PA dei Beni Culturali – La magistratura e l’Amministrazione Reggia procederanno per le loro specifiche competenze. A noi il dovere di sostenere e tutelare i diritti e la dignità dei tantissimi lavoratori onesti che quotidianamente si sobbarcano la responsabilità di tutelare il Bene Reggia e garantire la sicurezza i migliaia di visitatori, tenendo ben presente che su 206 dipendenti alla Reggia, di cui 160 preposti all’area vigilanza, la percentuale di sei “irresponsabili” è veramente esigua. Questo non significa minimizzare l’accaduto, che resta gravissimo, ma serve a rimarcare quanti ogni giorno lavorano onestamente e non meritano le ribalte vergognose di chi ama sparare nel mucchio”.

Dello stesso avviso Carmine Egizio di Confintesa F.P.: “Deplorevole e assurdo il comportamento di alcuni dipendenti della Reggia. Lo stipendio non si ruba, si guadagna onestamente con il lavoro giornaliero. Truffare lo Stato con false timbrature di presenze è il più vergognoso tradimento verso chi un lavoro non ce l’ha e verso quei colleghi che ogni mattina si alzano per compiere bene il proprio dovere assicurando i nostri Beni Culturali alla fruizione dei visitatori di oggi e a quelli delle generazioni future. Ma questo fango non può e non deve condizionare tutti, ed è per questo che Confintesa F.P. esprime una ferma condanna nei confronti di chi si è macchiato di tali bassezze con l’augurio che la giustizia faccia velocemente il suo corso”.