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Da giorni nonno Giuseppe, clochard che vive in un camper con i suoi cani a Maddaloni (Ce), infiamma e divide i social tra utenti compassionevoli e chi invoca l’intervento delle istituzioni perché ne fa una questione igienico-sanitaria. In suo soccorso è giunta l’associazione “L’Angelo degli Ultimi”, presieduta da Antonietta D’Albenzio, che assiste da anni i clochard e ha anche un centro di accoglienza dietro la stazione ferroviaria di Caserta con 16 posti letto. “Nonno Giuseppe – dice la D’Albenzionon cerca elemosina, ma solo di vivere tranquillo con i suoi cani. E non vuole venire per ora nel nostro centro”.

Nonno Giuseppe è un arzillo 88enne originario di Santa Maria a Vico. Fino a qualche tempo fa viveva fuori ad un’area di servizio di carburante dismessa, proprio sul ciglio della carreggiata della trafficata strada 265 che collega Caserta e Maddaloni con lo svincolo autostradale dell’A1 di Caserta-sud; lì era in una posizione molto pericolosa, specie per i cani, così una mattina si spostò di qualche centinaio di metri nel parcheggio di un supermercato in pieno centro abitato, per restare solo qualche ora, ma il camper si è rotto, e per Nonno Giuseppe sono iniziati i problemi, con i gestori del supermercato che pretendono se ne vada, tanti cittadini che invocano sui social di “levargli tutto”, e altri che chiedono di “lasciarlo in pace” e aiutarlo.
 
Due giorni fa sono arrivati sul posto i dipendenti del Dipartimento di igiene mentale dell’Asl, quelli dei servizi sociali comunali e del canile per controllare condizioni del clochard e dei suoi cani; molti avventori del supermercato si sono fiondati verso il camper, e così i cani sono scappati e nonno Giuseppe, disperato, si è messo a cercarli per la città; dopo 24 ore è riuscito a trovarli. Ed oggi in suo aiuto, grazie all’associazione Angelo degli Ultimi, sono arrivati un meccanico e un fotografo per il rinnovo della patente, scaduta da quattro mesi; così nonno Giuseppe, sempre lavato e pulito, e i suoi cani, potranno spostarsi, mai troppo lontano, ma in un posto al riparo da curiosi e cittadini poco tolleranti.
 
“Ci vuole tatto e un approccio di diverso tipo per persone come nonno Giuseppe – dice la D’Albenzio anche da parte delle istituzioni; i clochard hanno grande dignità e non sono un pericolo per nessuno”.