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Grazzanise (Ce) – Dicembre, sul finir dell’anno, è diventato il mese privilegiato per tornare a scoperchiare l’annoso problema del Piano urbanistico comunale (PUC). A confermare il trend, stavolta, la segretaria locale del Pd, Teresa Cerchiello, che proprio in questi primi giorni dicembrini ha scritto una nota al commissario prefettizio, al capo dell’Utc, al prefetto di Caserta, nonché ad altre autorità anche nazionali. In sostanza, ha manifestato l’esigenza di conoscere “Le motivazioni per le quali dalla data del 5 luglio 2019, data di sospensione del Consiglio Comunale di Grazzanise e insediamento del Dott. Aldo Aldi quale Commissario Prefettizio del Comune di Grazzanise (CE) non si sia stato dato seguito agli adempimenti per l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale”. Ed inoltreQuali azioni intende intraprendere al fine di tutelare il superiore bene comune in particolare al fine di non arrecare danno economico alle casse del Comune di Grazzanise in caso di mancata approvazione del PUC entro la data perentoria del 31/12/2019 dato che tale strumento elaborato e approvato è costato alla collettività grazzanisana centinaia di migliaia di euro”. La stessa esponente politica, attraverso un comunicato-stampa contestuale, fra l’altro ha scritto: “Il PUC (che a noi non piaceva del tutto in quanto non rispondente in pieno agli interessi dei grazzanisani e che non presentava un progetto di sviluppo del territorio), per precisa scelta politica della Giunta Gravante, era stato approvato all’unanimità. Successivamente erano state recepite e bocciate osservazioni presentate dai cittadini. L’ex sindaco Vito Gravante, in data 25 luglio 2019, aveva chiesto di porre attenzione all’iter per l’approvazione definitiva del principale strumento urbanistico approvato dalla sua Giunta”.

Sintetica la risposta del dott. Aldi: “Gentile segretaria del Pd di Grazzanise, leggo con stupore le sue critiche riguardanti la mancata approvazione del Puc da parte mia. Al momento, come riferitomi dall’arch. Buondonno, Le dico solo che il Puc fu approvato dalla Giunta con correzioni che risultano “in palese contrasto con i pareri espressi dal Rup”, prof.ssa Buondonno, e, più in particolare, incompatibili in molte parti con il Piano provinciale”.

Botta e risposta, dunque, ed in effetti quasi tutto resta fermo in argomento. C’è solo da auspicare che questo ennesimo revival di corrispondenza epistolare serva a riprendere in concreto il cammino, evitando che il risveglio operativo slitti al …dicembre 2020. A riguardare complessivamente l’iternon si può non constatare che le responsabilità appaiano diffuse, chiamando in causa amministratori, tecnici, partiti e semplici cittadini. Si sarebbe potuto infatti riaccendere il discorso, con buona probabilità di giungere a utili conclusioni, se non in luglio o agosto, almeno tre mesi fa, cioè dal 1° settembre.