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Salvini venga qui a Caserta a vedere come funziona il sistema di accoglienza dei migranti, che da anni gestiamo con efficienza. E se qualcosa non va è nelle norme che già ci sono e che andrebbero cambiate; penso alla Bossi-Fini, che porta la firma proprio della Lega di Salvini”.

Dopo aver invitato a Caserta e Castel Volturno il vice-presidente della Camera Roberto Fico, il Centro sociale Ex Canapificio, associazione che si occupa da anni di migranti nel Casertano, tramite una delle responsabili, Maria Rita Cardillo, invita anche il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che più di tutti, in questi giorni, si sta esponendo sul fenomeno dell’immigrazione, e che ieri, intervenendo sull’episodio razzista denunciato a Caserta da due rifugiati del Mali, che sarebbero stati sparati da alcuni ragazzi con una pistola ad aria compressa – ferito uno dei migranti – ha manifestato perplessità sull’autenticità della notizia, dicendo che “la fonte è un centro sociale”.

Parole che vogliono mettere in discussione il racconto dei due maliani – dice la Cardillo – e la stessa gestione della vicenda da parte del Centro sociale ex Canapificio. Per questo diciamo a Salvini di venire a Caserta per vedere come si fa reale integrazione; qui abbiamo un’utenza di almeno 10mila immigrati che si rivolgono costantemente al nostro sportello informativo, realizziamo percorsi di inclusione sociale bilaterale, pensiamo ad attività che hanno dato ottimi risultati come Piedibus, o la riqualificazione di villette, ma anche i tirocini formativi”.

Un percorso in cui si colloca l’organizzazione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra proprio oggi. A Caserta la festa è stata realizzata nello stesso quartiere dove si è verificata l’aggressione, cioè nel quartiere Acquaviva, e precisamente nella villetta di Via Arno, che, dopo essere stata chiusa per anni, è stata riaperta e riqualificata grazie alla collaborazione tra cittadini e rifugiati.