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Caserta – “La non ammissione della Juvecaserta alla serie A1 è una sconfitta per la città, per l’intero territorio casertano, per la sua classe politica e la sua imprenditoria, e per i cittadini, che devono imparare a scegliere i propri amministratori”. A riassumere lo stato d’animo di un’intera città, provata dal degrado ambientale e dai condizionamenti della camorra, dalla crisi finanziaria della Provincia che chiude le scuole e anche gli impianti sportivi come la piscina olimpionica, è un tifoso d’eccezione, Giancarlo Zaza d’Aulisio, supporter bianconero da oltre 40 anni, colui che più di ogni altro si è speso per salvare la società, organizzando concerti di raccolta fondi, parlando con numerosi imprenditori, da ultimo il patron del Benevento Calcio Oreste Vigorito, che nei giorni scorsi, prima che arrivasse la decisione della Fip di escludere Caserta dalla massima serie di Basket, era ad un passo dal firmare un accordo commerciale con il patron Juve Raffaele Iavazzi; accordo che avrebbe potuto preludere anche ad un futuro ingresso in società di Vigorito. “Tra i responsabili di questa situazione vi è anche il sindaco Carlo Marino – prosegue Zaza d’Aulisio – che non è mai stato troppo vicino alla squadra, mentre a Benevento la politica si è stretta attorno alla società facendo un fronte unico; inoltre Marino non è stato in grado davvero di trovare seri interlocutori che potessero salvare una squadra che è anche un marchio storico, penso alla Fortune Investiment, il cui arrivo in città fu sollecitato proprio dal sindaco”. Per la cronaca la Fortune, il cui interessamento per la Juvecaserta fu presentato in “pompa magna” durante una conferenza stampa nel luglio 2016, si è poi defilata nel momento in cui doveva acquistare la maggioranza delle quote da Iavazzi; sulla vicenda la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo per truffa a carico di alcuni responsabili della Fortune; indagine che vede il club casertano come parte lesa. Con la scomparsa della Juve, che probabilmente ripartirà da qualche campionato minore, “si azzerano le chance di fare sport a buon livello per i ragazzi casertani – spiega Zaza d’Aulisio – anche perché gli impianti sono sempre di meno, penso anche alla piscina olimpionica. Questa città spinge i giovani a fuggire perché non offre nulla”.